Gli aeromobili senza equipaggio, o droni, costituiscono un settore dell’aviazione in rapida evoluzione con un notevole potenziale in materia di creazione di posti di lavoro e di crescita economica nell’Unione Europea. Per questo motivo l’UE ha adottato un regolamento volto a integrare in modo sicuro i droni nello spazio aereo europeo.
Il regolamento prevede regole di sicurezza comuni nel settore dell’aviazione civile e rivede il mandato dell’Agenzia Europea per la Sicurezza Aerea (AESA) sostituendo il quadro legislativo risalente al 2008.
A partire da quella data, infatti, i droni più piccoli hanno creato problemi normativi all’UE, le cui competenze erano limitate agli aeromobili senza equipaggio superiori a 150 kg.
I droni più leggeri erano sottoposti soltanto a regole di sicurezza nazionali diverse e frammentate nell’UE. Inoltre, le garanzie fondamentali non erano applicate in modo coerente.
Una riforma delle regole era necessaria anche perché il traffico aereo dell’UE dovrebbe aumentare del 50% nei prossimi 20 anni. La Commissione Europea prevede in effetti che entro il 2035 il settore europeo dei droni darà lavoro a circa 100.000 persone e avrà un impatto economico di circa 10 miliardi di euro l’anno, in particolare nel settore dei servizi.