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Bilancio UE: 23 miliardi alle infrastrutture fino al 2020

I lavori di ampliamento delle infrastrutture di trasporto, energetiche e di TLC avranno a disposizione circa 29,3 miliardi per il periodo 2014-2020. Per l'Italia, 29,2 miliardi per edilizia sostenibile e infrastrutture urbane

Bilancio UE: 23 miliardi alle infrastrutture fino al 2020

I Parlamentari europei hanno approvato – con 583 voti favorevoli, 91 contrari e 17 astensioni – un accordo con gli Stati membri sul nuovo meccanismo per “collegare l’Europa” (Connecting Europe Facility, CEF), volto ad accelerare il finanziamento per completare le infrastrutture nei settori dei trasporti, dell’energia e delle telecomunicazioni.

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  • I lavori di ampliamento delle infrastrutture di trasporto, energetiche e di TLC avranno a disposizione circa 29,3 miliardi per il periodo 2014-2020
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    I lavori di ampliamento delle infrastrutture di trasporto, energetiche e di TLC avranno a disposizione circa 29,3 miliardi per il periodo 2014-2020
  • I Parlamentari europei hanno approvato - con 583 voti favorevoli, 91 contrari e 17 astensioni - un accordo con gli Stati membri sul nuovo meccanismo per “collegare l’Europa”
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    I Parlamentari europei hanno approvato - con 583 voti favorevoli, 91 contrari e 17 astensioni - un accordo con gli Stati membri sul nuovo meccanismo per “collegare l’Europa”
  • I fondi strutturali si confermano come il principale strumento di intervento nel settore dell’edilizia sostenibile e delle infrastrutture urbane
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    I fondi strutturali si confermano come il principale strumento di intervento nel settore dell’edilizia sostenibile e delle infrastrutture urbane

Di questi, 23,2 miliardi saranno destinati al settore dei trasporti per migliorare i collegamenti transfrontalieri ed eliminare le strozzature, 5,12 miliardi saranno utilizzati per l’energia, per modernizzare ed espandere le infrastrutture energetiche e per aumentare la sicurezza degli approvvigionamenti, e il restante 1 miliardo andrà alle telecomunicazioni, per stimolare lo sviluppo di reti a banda larga e dei servizi digitali.

Reti TEN-T

In una votazione separata i Deputati hanno approvato, con 546 voti contro 104 e 41 astenuti, le Linee Guida che definiscono i principi e le priorità comuni per il completamento della rete TENT, che ha il fine di collegare le grandi città e porti per formare un’efficiente rete di trasporto transeuropea strada-rotaia-aria-acqua.

Tra i capitoli più dibattuti c’è sicuramente quello dei tetti al cofinanziamento europeo individuati per i diversi settori. Il Parlamento ha ottenuto di elevare al 40% il tasso massimo di cofinziamento UE per gli interventi sull’interoperabilità delle reti e al 50% per gli investimenti relativi alle “autostrade del mare” (porti, ecc.).

Nel settore dell’energia, il tetto al cofinanziamento è fissato di norma al 50% ma può arrivare al 75% nel caso di progetti con un elevato impatto sulla sicurezza energetica europea o che includono soluzioni altamente innovative. I Bandi saranno pubblicati nei primi mesi di quest’anno.

Sviluppo urbano

I fondi strutturali, che rappresentano oltre un terzo del nuovo budget – 325 miliardi a prezzi 2011, pari al 34% – si confermano come il principale strumento di intervento nel settore dell’edilizia sostenibile e delle infrastrutture urbane. Per l’Italia, la dotazione complessiva ammonta a 29,3 miliardi di Euro, di cui circa 20 miliardi andranno alle regioni del Mezzogiorno.

Decisivi saranno i programmi operativi del Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale (FESR), i cui regolamenti presentano novità importanti. Innanzitutto è stata introdotta una soglia minima di risorse da investire sullo sviluppo urbano sostenibile (5% della dotazione nazionale).

Gli interventi andranno realizzati attraverso il nuovo strumento degli Investimenti Territoriali Integrati (ITI), che consentono di mobilitare fondi provenienti da diversi assi prioritari o da differenti programmi e hanno un modello gestionale semplificato.

Nei nuovi regolamenti FESR, è stato inoltre cancellato l’attuale limite del 4% agli investimenti sull’efficienza energetica degli edifici mentre sono state elevate le soglie minime di investimento su rinnovabili ed efficienza. Da segnalare, l’accento posto sul ruolo della BEI in questo settore, con una programmazione dei fondi strutturali sempre più integrata con strumenti di credito agevolato e fondi di garanzia per mobilitare risorse private.