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Raptor: screening di ultima generazione su pavimentazioni ad alte performance

Con Dynatest Raptor verifiche strutturali senza sosta

Screening di ultima generazione su pavimentazioni ad alte performance

Ad oggi sono oltre 450 i km/corsia di strade realizzate complessivamente in Italia con asfalto modificato con gomma riciclata da PFU, una tecnologia che consente di ottenere pavimentazioni ottimamente strutturate caratterizzate da un’elevata durabilità e in grado di ridurre consistentemente il rumore generato dai veicoli in transito.

Già a sei anni dall’apertura al traffico (avvenuta nel 2009) in collaborazione con Ecopneus, il principale responsabile della gestione degli Pneumatici Fuori Uso in Italia, vennero condotti dei test sulla variante di Canali, di carattere sia distruttivo che non, che confermarono il perfetto stato della pavimentazione.

Le indagini distruttive sono consistite nel prelievo di carote per la caratterizzazione fisica e meccanica del materiale posto in opera; le indagini non distruttive sono state eseguite tramite rilievo della tessitura superficiale con macchinario SCRIM e rilievo delle caratteristiche strutturali della pavimentazione con Falling Weight Deflectometer, FWD.

Per la variante di Canali, in fase di progettazione venne scelto un sistema di miscele “gap-graded” in asphalt rubber a spessore ridotto (3 cm usura + 4 cm binder) abbinato a un SAMI in AR e 7 cm di base realizzata con 100% di fresato riciclato a freddo con emulsione bituminosa e cemento.

Le particolari caratteristiche di questi conglomerati bituminosi consentirono una significativa riduzione dello spessore di applicazione degli stessi: dagli originali 25 cm di spessore del pacchetto previsto nel progetto preliminare, ai 14 cm complessivi effettivamente adottati a livello esecutivo.

Le potenzialità ottenibili dall’impiego di tale tecnologia hanno consentito anche la sostituzione della base a caldo, di tipo tradizionale, con una base interamente riciclata a freddo con l’impiego di fresato stradale, emulsione bituminosa da riciclaggio e cemento, consentendone la confezione e la successiva applicazione totalmente a freddo (temperatura di confezionamento del legante < 70 °C, posa a temperatura ambiente).

Grazie all’approccio “sostenibile” dell’intero intervento è stato inoltre possibile evitare l’emissione di 40 t di CO2 e ridurre i consumi energetici di 70.000 kW/ora, come i consumi mensili di 300 famiglie di Reggio Emilia.