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Big Data per la gestione delle infrastrutture

Da sempre, nel mondo dell’ingegneria qualunque attività - dalla pianificazione alla progettazione fino alla gestione - è invariabilmente basata sulla raccolta e sull’interpretazione di dati e parametri complessi e tra loro interdipendenti, su cui sviluppare analisi e strategie di intervento conseguenti

Big Data per la gestione delle infrastrutture

Ormai da alcuni decenni, l’introduzione dei calcolatori elettronici ha dato luogo a una sostanziale rivoluzione delle capacità di analisi; tuttavia, solo ultimamente si sta assistendo a un’omologa rivoluzione – forse altrettanto impattante – anche nel campo della raccolta dei dati, settore che fino ad oggi forse non aveva ancora beneficiato appieno dei più recenti progressi tecnologici dell’era digitale.

  • Spea Engineering
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    Tra le molteplici tipologie di sensori impiegabili nell’ambito infrastrutturale vi sono già oggi esempi consolidati di sistemi hardware volti a quantificare praticamente in tempo reale, o quasi, i flussi di traffico, il rumore, lo stato delle pavimentazioni, gli elementi geometrici di una infrastruttura (per esempio, le nuvole di punti tramite scansione laser), ecc.
  • rilievo stradale
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    Un veicolo ad alto rendimento per il rilievo stradale
  • big data
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    L’incremento delle informazioni legate alla mobilità che possono essere immagazzinate nelle basi dati, la cui disponibilità e numerosità per i soggetti interessati cresce ad un ritmo esponenziale, introduce anche il nuovo aspetto della dinamicità del dato nel tempo

All’atto pratico, ciò che un tempo veniva acquisito in campo manualmente con campagne puntuali e conseguentemente con tempi e costi relativamente elevati, magari pur sfruttando tecnologie avanzate, oggi può essere reso disponibile tramite un crescente numero di dispositivi quali sensori, attuatori e telecamere, caratterizzati da un’automazione sempre più spinta (anche in termini di possibilità di una successiva analisi integrata e dinamica del dato) e costi sempre più ridotti.

Tra le molteplici tipologie di sensori impiegabili nell’ambito infrastrutturale vi sono già oggi esempi consolidati di sistemi hardware volti a quantificare praticamente in tempo reale, o quasi, i flussi di traffico, il rumore, lo stato delle pavimentazioni, gli elementi geometrici di una infrastruttura (per esempio, le nuvole di punti tramite scansione laser), ecc..

Negli ultimi anni, inoltre, ha preso sempre più piede l’utilizzo di sensori mobili, come ad esempio quelli montati sugli smartphone, che stanno spostando a loro volta la metodologia di raccolta dei dati da puntuale a continua e “crowdsourcing”, ovvero non più limitata ai soli Tecnici del settore, ma estesa addirittura all’utenza in generale; seguendo questo trend è facile intravvedere, nel prossimo futuro, tutte le ulteriori potenzialità legate alla possibilità di sfruttare questi sistemi in integrazione con veicoli autonomi ed intelligenza artificiale.

Sarà possibile eseguire ispezioni visive sullo stato di una infrastruttura in continuo e in automatico tramite droni, terrestri ed aerei, avvalendosi per l’analisi dei dati raccolti (sotto forma di misurazioni strumentali, ma anche di immagini) dell’intelligenza artificiale, superando in questo i limiti intrinseci di un operatore umano in termini di fallibilità e di capacità di confronto di una gran mole di dati variabili nel tempo.