I diversi protocolli di prova prevedono prove di degradazione del tensioattivo (ossia del principale componente dell’agente schiumogeno) all’interno della matrice condizionata e prove di eco-tossicità, con l’utilizzo di diversi organismi-riferimento, e hanno lo scopo di fornire indicazioni sull’impatto ambientale del condizionamento e di conseguenza sul terreno oggetto di tale condizionamento che verrà riposto nell’ambiente.
Di conseguenza, la scelta dei prodotti per il condizionamento del terreno non è più solo guidata dagli aspetti tecnici ed economici: gli agenti schiumogeni devono essere scelti anche per soddisfare le restrizioni ambientali specifiche della zona in cui è situato il progetto e della destinazione finale dello “smarino” come rifiuto o sottoprodotto.
La composizione degli agenti schiumogeni
Gli agenti schiumogeni differiscono tra loro in maniera significativa a seconda della loro formulazione chimica. Infatti ogni componente del prodotto e la sua concentrazione hanno un proprio grado di impatto, sia dal punto di vista tecnico sia da quello ambientale. Oltre all’acqua, i componenti principali sono:
- tensioattivi: sono gli ingredienti principali e hanno diversa natura chimica (cationici, anionici, ecc.);
- polimeri: migliorano le caratteristiche tecniche della schiuma e possono essere di origine sintetica o naturale;
- solventi: sono disponibili in diverse composizioni (glicoli, alcoli, ecc.).