Tutte le consegne di calcestruzzo devono essere identificate mediante un documento di trasporto contenente, come minimo, le seguenti informazioni:
- nome e ubicazione esatta dell’impianto di betonaggio;
- numero progressivo del documento;
- numero dell’autobetoniera o identificativo del veicolo di trasporto;
- nome e ubicazione del cantiere;
- codice di riferimento del mix-design approvato, classe di resistenza, classe di consistenza o valore di riferimento con la relativa tolleranza e dimensione massima nominale dell’aggregato;
- giorno e ora del carico, ovvero ora del primo contatto tra acqua e cemento;
- ora di arrivo del calcestruzzo in cantiere;
- ora di inizio scarico;
- ora di fine scarico;
- quantità di calcestruzzo in metri cubi.
Al fine di confermare il rispetto delle quantità dei materiali componenti previste dai mix-design approvati (aggregati, cemento, acqua, additivo/i, aggiunte) e delle relative tolleranze di impasto, per ogni carico consegnato (quantità di calcestruzzo, comprendente uno o più impasti, trasportata in una autobetoniera) deve, inoltre, essere disponibile un documento contenente indicazioni dettagliate relative al tipo e alla quantità dei materiali componenti presenti (stampa di carico).
In aggiunta ai campionamenti e alle prove di laboratorio (da effettuare con le frequenze previste dalle Norme tecniche contrattuali) è chiaro che per garantire i requisiti di resistenza meccanica e durabilità (delle opere) richiesti, il Personale della Direzione Lavori presente in cantiere durante i getti non deve limitarsi all’ispezione dei documenti di consegna e ad indirizzare i campionamenti e le prove da parte dei tecnici di laboratorio, ma deve verificare che a ogni consegna non siano presenti fenomeni quali segregazione, essudazione, perdita di pasta, perdita eccessiva di lavorabilità o altro, rifiutando le consegne ritenute non idonee a seguito dell’ispezione visiva e/o provvedendo all’esecuzione di campionamenti aggiuntivi.