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Manutenzione straordinaria per il ponte Petrace

Si presentano i lavori di risanamento degli elementi strutturali ammalorati dell’opera, ubicata alla p.k. 479+600 della S.S. 18 “Tirrena Inferiore”, in provincia di Reggio Calabria

Manutenzione straordinaria per il ponte Petrace

Descrizione dell’opera d’arte

Lo schema architettonico del ponte Petrace è del tipo ad arco a via superiore. L’opera si sviluppa in rettifilo con campate sorrette da tre arcate, ciascuna costituita a sua volta da tre archi affiancati, impostate direttamente sulle opere di fondazione e collegate in chiave, per uno sviluppo complessivo di 274 m. L’impalcato, a carreggiata unica, è realizzato con piastre nervate in c.a. con nervature longitudinali e trasversali impostate solidalmente e sorrette da ritti verticali, a sezione variabile, scaricanti sulle tre arcate principali. Le tre arcate, con sezione rastremata verso la sommità, presentano un’arcata centrale simmetrica e le due laterali zoppe.

Esse sono collegate trasversalmente da setti a sezione variabile e quota differente e sono impostate direttamente alle pile e alle spalle, queste ultime realizzate in c.a. del tipo a mensola a parete sottile con muri di risvolto. Dall’epoca di costruzione non sono stati rintracciati atti o riferimenti ad interventi di manutenzione straordinaria sulla struttura, a meno della ordinaria e straordinaria manutenzione effettuata periodicamente sulla sovrastruttura dell’impalcato.

Il monitoraggio della struttura nel suo stato di fatto ante operam e l’obiettivo degli interventi

Il ponte è stato ispezionato e monitorato con due successive e progressivamente approfondite campagne di indagini. Una prima campagna più estensiva è stata affidata nel 2010 all’ATI composta da Songeo Srl, Studio Speri Srl, Sering Ingegneria Srl ed Integra Srl, la quale ha condotto ispezioni visive sull’intera opera d’arte al fine di individuare eventuali difetti o dissesti e classificarli per tipologia.

Sulla scorta dell’esito delle ricognizioni effettuate è stato constatato che, a 50 anni dalla sua costruzione, il ponte presentava uno stato di degrado diffuso per macchie di umidità e/o efflorescenze, ammaloramento del calcestruzzo e armatura ordinaria scoperta/ossidata degli archi, dei ritti e delle parti a sbalzo degli impalcati; distacco degli spigoli e scopertura delle staffe di cerchiatura, vespai e zone con dilavamento della matrice fina del calcestruzzo. In generale, la diagnosi dell’ammaloramento è genericamente riconducibile all’aggressione degli agenti atmosferici e all’inadeguato sistema di allontanamento delle acque meteoriche per l’assenza di pluviali sia a prosecuzione delle bocchette di raccolta sia in corrispondenza dei dieci giunti che interrompono le campate.