La Redazione di “Strade & Autostrade” ha visitato lo stabilimento Blend in cui è stato concepito l’A240; con l’occasione, ha intervistato il Project Manager Fabrizio Tetoldini al quale ha rivolto una prima fondamentale domanda…
“Strade & Autostrade”: “Come affrontate la ricerca di nuove e avanzate soluzioni per costruire macchine e impianti innovativi che risolvano la produzione di materiali conglomerati a freddo d’asfalto e cementizi sostenibili?”.
“Fabrizio Tetoldini”: “Una delle nostre prime preoccupazioni è conoscere in modo approfondito le esigenze e le necessità della Clientela. A questo scopo, effettuiamo attente ricerche di mercato, che evidenziano le direzioni in cui sviluppare i nostri studi e la nostra progettazione.
È emerso, per esempio, che una delle principali richieste da parte del mercato è quella di una maggiore flessibilità produttiva.
Intorno a questa idea abbiamo sviluppato la nostra linea Mobile Plants, che comprende diversi impianti mobili adattabili a varie esigenze: elevate capacità produttive sono unite a una totale autonomia idraulica ed elettrica e alla massima facilità di trasporto”.
“S&A”: “Può descrivere come viene trasportato e installato in cantiere l’A240? Come viene gestito nelle fasi di produzione?”.
“FT”: “Non sono necessari muri o piattaforme di calcestruzzo per collocare l’A240: il suo robusto telaio e i piedi d’appoggio registrabili garantiscono un posizionamento ideale su pavimentazioni in calcestruzzo come su fondi non cementati, e la sua adattabilità può essere incrementata dall’impiego di silos per cemento orizzontali di nostra fornitura.
L’A240 è dotato di motori potenti e affidabili. Per il trasporto impiega autocarri comunemente usati per lo spostamento di macchine operatrici, e senza permessi speciali, non richiede operazioni di montaggio e smontaggio ausiliarie e può essere posizionata su qualsiasi fondo, anche non cementato.