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Studiato su misura per le Aziende

Alla sede di Alfonsine (RA), Marini ha mostrato in anteprima alla nostra Redazione il Master Tower, innovativo impianto di produzione del conglomerato bituminoso a doppio tamburo

Studiato su misura per le Aziende

Tra le tecnologie disponibili sul mercato per l’impiego di fresato in impianto, Ferrini ha evidenziato come quella a freddo, che offre il vantaggio di poter produrre una miscela vagliata, sia indicata per piccole percentuali di fresato, ma oltre il 15-20% presenti un limite: introducendo una elevata quantità di fresato, viene immessa anche una quantità considerevole di acqua che deve essere rilasciata in pochi secondi, tramite evaporazione.

Si ha quindi una quantità enorme di vapore da evacuare con il problema del surriscaldamento di aggregati vergini a 300-400 °C, temperature a cui il bitume si danneggia.

La soluzione del doppio tamburo

Per l’essiccazione, il Master Tower impiega un’innovativa soluzione integrata, con bruciatore unico, che consente l’impiego di percentuali rilevanti di riciclato con basse emissioni. A differenza delle tradizionali tecnologie che prevedono la generazione di elevate temperature – che inevitabilmente vanno a danneggiare il materiale fresato -, nel Master Tower l’aria calda è veicolata in un processo controcorrente all’interno di un doppio tamburo: il materiale fresato entra da un lato e incontra il flusso d’aria calda prodotto in direzione opposta.

L’energia termica viene ricevuta da aggregati che contengono umidità, fino al raggiungimento della temperatura di 160 °C, analoga a quella richiesta all’uscita dall’impianto: ciò rende possibile un impiego di RAP pari al 100%.

Il cuore dell’impianto consiste nel controllo della temperatura prodotta nel primo cilindro e trasferita in volumi d’aria calda al secondo: esso avviene attraverso un sistema di ricircolo dell’aria, e un insieme di strumenti che permettono di tenere monitorato in tempo reale lo scambio termico nel primo cilindro, nel secondo e nel condotto centrale, per poter gestire le temperature. I due tamburi posti in linea presentano l’enorme vantaggio di un minor consumo, in quanto alimentati da un solo bruciatore.

Nel caso del nuovo Master Tower, il materiale viene scaldato in cima e poi scaricato nelle rispettive tramogge a seconda che sia vergine o RAP. I tamponi permettono di variare le percentuali di fresato, evitando limitazioni nella produzione.

La capacità di stoccaggio è di circa 130 t di fresato riscaldato a 160 °C (oltre il doppio della capacità massima di circa 60 t attualmente offerta dal mercato). Per il materiale vergine la proposta Marini è di 200 t, ma è possibile arrivare a capacità superiori.

Oltre all’utilizzo con 100% di fresato e a quello con 100% di materiale vergine, è possibile quello con miscele variabili.

L’obiettivo era quello di creare un impianto dotato di estrema flessibilità, e poteva essere raggiunto solo con una macchina basata su questa concezione, ma anche supportata da una torre completamente nuova: si tratta quindi di un unicum nella produzione Marini, non paragonabile ad altre macchine più seriali, perché studiata secondo un criterio “tailor made”.