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Mix-design delle miscele bituminose

Analisi delle curve granulometriche e proporzionamento degli aggregati secondo il metodo di Bailey per la corretta impostazione della composizione volumetrica delle miscele

Mix-design delle miscele bituminose

Per un dato tipo ed energia di compattazione, la combinazione delle diverse classi granulometriche disponibili determina quindi il grado di addensamento della miscela (da cui densità e contenuto di vuoti intergranulari). Pertanto, la corretta identificazione degli aggregati utilizzati per quanto riguarda impianto di produzione, origine del materiale e caratteristiche individuali (rapporti di prova) riveste una parte fondamentale della procedura di mix design.

Secondo il metodo di Bailey, il setaccio che separa l’aggregato grosso da quello fine è noto come PCS (Primary Control Sieve) ed è definito come il setaccio più vicino al risultato della formula:

PCS = NMPS × 0,22

dove:

NMPS (Nominal Maximum Particle Size) = dimensione del setaccio più grande del primo setaccio con trattenuto superiore al 10%.

La porzione grossolana della miscela, pertanto, è la porzione compresa tra NMPS e PCS. Nel combinare tra loro le diverse classi granulometriche è importante prima conoscere la quantità e la dimensione dei vuoti creati dagli aggregati grossi in modo da riempire successivamente questi vuoti con la quantità appropriata di aggregato fine.

A differenza di quanto avviene normalmente nelle procedure di mix-design, ne consegue quindi che nella fase iniziale di proporzionamento, gli aggregati devono essere combinati in base al volume e non in base al peso.

Nelle miscele definite “a granulometria grossa” il volume dell’aggregato fine non eccede il volume dei vuoti interstiziali presenti all’interno della struttura (scheletro) creata dall’aggregato grosso e, pertanto, è la frazione grossolana della miscela di aggregati a sopportare la maggior parte del carico, a determinare la struttura dei vuoti interstiziali e a svolgere, infine, il ruolo predominante in termini di resistenza alla deformazione permanente.

Nelle miscele “a granulometria fine”, invece, il volume dell’aggregato fine eccede il volume dei vuoti interstiziali presenti all’interno dello struttura creata dall’aggregato grosso e, pertanto, è la frazione fine della miscela di aggregati a sopportare la maggior parte del carico.

Il presente articolo tratta unicamente del primo caso (miscele a granulometria grossa). Ciò premesso, prima di iniziare la combinazione volumetrica, occorre conoscere (mediante alcune semplici prove di laboratorio) la massa volumica in mucchio degli aggregati disponibili.