La crescente attenzione nei confronti delle tematiche di tipo ambientale rappresenta, a tutt’oggi, un grande incentivo nella messa a punto di materiali stradali e tecniche costruttive del tutto innovativi. L’impiego di materiali marginali, all’interno dei conglomerati bituminosi, costituisce una pratica di importanza strategica per la salvaguardia ambientale e la prevenzione dell’inquinamento. In tal senso, il riutilizzo di scoria di acciaieria, sottoprodotto delle lavorazioni dell’industria siderurgica, può garantire il confezionamento di pavimentazioni stradali eco-sostenibili, capaci di coniugare benefici di tipo ambientale (ridotto consumo di aggregato vergine, riduzione dello smaltimento industriale), economico (bassi costi di produzione) e prestazionale.
La scoria è un prodotto di scarto dei processi di produzione e raffinazione dell’acciaio, largamente diffuso e, generalmente, destinato a smaltimento. Generata dal rottame ferroso all’interno del bagno fuso, si diversifica per caratteristiche a seconda del tipo di processo dal quale trae origine. La scoria EAF (Electric Arc Funace) è prodotta all’interno di fornaci ad arco elettrico. Essa è generalmente caratterizzata da un basso contenuto di ossido di calcio e magnesio e si presenta come un materiale duro e tenace, altamente resistente all’abrasione, a spigoli vivi e dal peso specifico elevato. La scoria EAF risulta particolarmente adatta ad essere riutilizzata come aggregato nelle costruzioni civili, ivi compresa la produzione dei conglomerati bituminosi per pavimentazioni stradali.