Scopo ultimo è quello di “assemblare” diverse tecnologie innovative per realizzare una pavimentazione così strutturata:
- usura innovativa in conglomerato bituminoso con elevate percentuali di fresato rigenerato, modificata con un compound polimerico contenente fibre e polverino di gomma da PFU;
- binder e base innovativi con elevate percentuali di fresato rigenerato, supermodificati con compound polimerico contenente grafene.
La tecnologia inerente agli ACF è ormai stata messa a punto diversi anni fa e i prodotti sono sempre più prestazionali, consentendo di aumentare sino al 100% la percentuale di RAP. La ricerca degli ultimi anni si è quindi concentrata soprattutto nel campo dei compound polimerici.
In particolare, si sono svolte in parallelo le due seguenti ricerche:
- compound polimerico contente anche fibre e polverino di gomma da PFU – sviluppata in collaborazione con il Dipartimento Ingegneria Civile, Chimica, Ambientale e dei Materiali Alma Mater Studiorum, Università di Bologna – la ricerca ha titolo “Studio di conglomerati bituminosi ad elevate prestazioni eco-compatibili”;
- compound polimerico a base grafenica supermodificante – sviluppata in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano-Bicocca, Directa Plus e G.Eco – è un’iniziativa realizzata nell’ambito dell’Asse I “Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione”/Obiettivo 1b.1 “Incremento dell’attività di innovazione delle Imprese”/Azione 1b.1.3 “Sostegno alle attività collaborative di R&S per lo sviluppo di nuove tecnologie sostenibili, di nuovi prodotti e servizi”, dal titolo “Messa a punto di supermodificanti per asfalti prodotti con innovativo sistema ad alta efficienza e sostenibilità, mediante l’impiego di plastiche provenienti da rifiuti industriali e da raccolte differenziate destinate al termovalorizzatore, additivati con materiali a base grafenica, per la realizzazione di strade ecologiche, durature e riciclabili all’infinito”.