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I conglomerati tiepidi e semi-tiepidi

Le nuove tecnologie LEA®-CO permettono di abbassare la temperatura di riscaldamento degli aggregati per asfalti sotto la soglia dei 100°C

I conglomerati tiepidi e semi-tiepidi

Nel settore che riguarda le pavimentazioni stradali in conglomerato bituminoso, una regola d’arte consolidata nel tempo prevedeva in primo luogo il riscaldamento degli aggregati a temperature superiori a 180°C come base per ottenere un prodotto di buona qualità. Attualmente le nuove tecnologie permettono di abbassare questa soglia al di sotto dei 100°C con tutti i vantaggi per la conseguente riduzione delle emissioni di CO2, per il risparmio energetico e, nella maggior parte dei casi, anche per il vantaggio economico. Con l’applicazione di alcune fra le tecnologie dei conglomerati tiepidi che si sono sviluppate negli anni recenti, l’intento dei vari promotori è dunque di apportare alla comunità in generale un efficace esempio di progresso in campo ecologico ma anche un maggior benessere agli addetti ai lavori che, in questo modo, non saranno più costretti ad operare su un prodotto che emana gas, fumi ed elevato calore ma si ritroveranno invece ad operare in un ambiente tutto sommato accettabile sotto questo aspetto.

Immagini

  • L’impianto Ammann della Società Co-Bit di Lonate Pozzolo (VA)
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    L’impianto Ammann della Società Co-Bit di Lonate Pozzolo (VA)
  • Il tamburo rotante di riscaldamento degli aggregati
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    Il tamburo rotante di riscaldamento degli aggregati
  • La stesa del manto di usura sulla Strada Provinciale 52
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    La stesa del manto di usura sulla Strada Provinciale 52
L’applicazione: obiettivi e Normative

In generale, l’ostacolo maggiore ad una proposta indiscutibilmente positiva risiede nelle Normative ancora oggi vigenti nella maggior parte dei Paesi europei.

Questo cambio non sarà purtroppo rapido fintanto che non ci saranno sufficienti impianti attrezzati per la produzione di conglomerati tiepidi; questi, a loro volta, non aumenteranno fintanto che non ci sarà da parte della Pubblica Amministrazione un preciso indirizzo.

La situazione attuale del mercato

Anche se la tendenza è per un considerevole aumento della produzione di conglomerati tiepidi è indubbio comunque che la svolta nel settore potrà avvenire solo e quando a livello normativo vi saranno delle Direttive chiare e mirate circa gli obiettivi da raggiungere con il prodotto finale, indipendentemente dal tipo di tecnologia scelto.

Le tecnologie a confronto

In generale possiamo distinguere due categorie di conglomerati tiepidi:

  • i conglomerati tiepidi che sono prodotti a temperature oscillanti tra 120°C e 130°C;
  • i conglomerati semi-tiepidi che sono invece prodotti a temperature inferiori a 100°C (la distinzione per taluni è anche fra semicaldi se >120°C e < 130°C e tiepidi < 100°C).

Sostanzialmente la differenza fondamentale risiede nel fatto che nei conglomerati semi-tiepidi l’acqua non viene evaporata.

La descrizione della tecnologia LEA® (Low Energy Asphalt)

Fra le tecnologie dei conglomerati semi-tiepidi si distingue quella proposta dalla Società LEA®-CO France del Gruppo Eiffage, comunemente definita “delle sabbie umide”.

L’idea di base di questa tecnologia risiede nella constatazione che nella maggior parte conglomerati stradali è necessaria una forte componente di sabbia e che questa si presenta normalmente con un grado di umidità elevato (> al 5%). Considerato che la sabbia rappresenta almeno il 30% della miscela, risulta che il dispendio energetico necessario per essiccarla è pari o di poco superiore a quello necessario a riscaldare gli inerti a 160°C. Di conseguenza, se la stessa viene impiegata al suo stato naturale, il risparmio energetico rispetto ad una miscela a caldo sarà vicino al 50%.

La sabbia umida (minimo 3% massimo 8%) si aggrega agli inerti direttamente nel miscelatore prima del bitume caldo. La reazione tra le componenti calde e fredde provoca la schiumatura del bitume garantendo un’ottimale copertura di tutti gli aggregati. La temperatura del prodotto finito si aggirerà, in impianto, tra 90°C e 98°C.

Conclusioni

L’industria delle pavimentazioni si avvia probabilmente a una svolta tecnologica importante, al cambiamento di una regola fissa: la temperatura ideale del conglomerato a caldo, che per anni non era mai stata praticamente considerata come un fattore suscettibile a possibili modifiche (se non per il riciclaggio degli asfalti con la tecnologia del freddo).

Questo cambiamento non potrà essere repentino ma considerando le problematiche in gioco in campo ambientale potrebbe anche essere più veloce di quanto si possa immaginare.