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Conglomerati bituminosi: sperimentazione di riciclato a caldo in ambito urbano

Un cambiamento sicuro e progressivo rivolto all’ecosostenibilità è possibile istruendo e coordinando tutte le realtà coinvolte dalla pianificazione al progetto, alla produzione, all’esecuzione, alla direzione lavori e al controllo qualità

Conglomerati bituminosi: sperimentazione di riciclato a caldo in ambito urbano
Le caratteristiche del conglomerato bituminoso riciclato a caldo

Il Capitolato AASLP per lo strato di binder prevede conglomerato bituminoso con soli materiali vergini o con la tecnica del riciclaggio a caldo senza alcuna limitazione al quantitativo massimo del fresato riutilizzabile. Tuttavia, nel caso in cui non sia comprovata l’esperienza del produttore nel riciclaggio a caldo o non sia reputato adeguato il sistema di gestione del fresato e del suo inserimento in impianto (come da raccomandazioni di Capitolato), la Direzione Lavori si riserva la possibilità di richiedere e coordinare una verifica in campo prova esterno al cantiere di progetto a spese dell’Impresa aggiudicataria dell’appalto.

Le caratteristiche del conglomerato bituminoso riciclato a caldo tipo binder dovranno essere determinate tramite il metodo volumetrico e ricavate dalla media di almeno tre campioni considerando un coefficiente di variazione ≤ 0,15 (deviazione standard/media).

Secondo il metodo volumetrico, i provini devono essere compattati mediante compattatore giratorio (UNI EN 12697-31) a 180 giri totali (N3). La densità di ogni provino compattato a N3 giri dovrà essere misurata secondo quanto stabilito dalla UNI EN 12697-6 procedura C (massa volumica apparente, provino sigillato ρbseal) e procedura D (massa volumica apparente con metodo geometrico ρbdim).

Il rapporto tra densità del provino sigillato ρbseal a N3 giri e densità geometrica del provino ρbdim a N3 giri sarà usato come fattore correttivo (f = ρbseal /ρbdim) di tutte le densità geometriche registrate durante il processo di compattazione (densità corretta = densità geometrica × f). La densità corretta e la densità massima teorica ρm (UNI EN 12697-5) saranno usate per il calcolo dei vuoti Vm del provino durante il processo di compattazione.

La verifica della percentuale dei vuoti Vm calcolati secondo la UNI EN 12697-8 dovrà essere eseguita a tre livelli di compattazione: dieci giri (iniziale N1, corrispondente alla condizione post-stesa), 100 giri (intermedio N2, corrispondente alla condizione post-rullatura), 180 giri (finale N3, corrispondente alla previsione post-traffico).

La resistenza a trazione indiretta ITS (UNI EN 12697-23) e il coefficiente di trazione indiretta CTI, i vuoti nell’aggregato minerale VMA e i vuoti riempiti di bitume VFB dovranno essere misurati in riferimento al livello di compattazione N2. Quando prodotto in laboratorio, il conglomerato bituminoso riciclato a caldo tipo binder dovrà essere confezionato in  accordo alla UNI EN 12697-35.

Per progetti di rilevante impatto, l’Impresa aggiudicataria dell’appalto dovrà consegnare settimanalmente alla Direzione Lavori i rapporti di prova di granulometria e contenuto di bitume riferiti al conglomerato prodotto, per ogni giorno di lavoro. Tali certificati potranno essere rilasciati da un laboratorio conto Terzi o dal Fornitore.