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Bitumi e leganti bituminosi: la Normazione europea e il contributo italiano

Il tema della Normazione sui bitumi: le novità più importanti, sia per le Norme di specifica che per quelle dei metodi di prova, di una materia tanto importante che merita la giusta attenzione e curiosità

Bitumi e leganti bituminosi: la Normazione europea e il contributo italiano
Il framework per la definizione delle specifiche per bitumi modificati con polimeri EN 14023

Per quanto riguarda la Norma sui modificati con polimeri (EN 14023) la task force CEN dedicata alla sua revisione si trova nel bel mezzo del processo: la revisione delle tabelle di specifica.

L’attuale draft prevede l’inserimento di un numero di prove tra cui nuovi test prestazionali. Sono infatti da evidenziare nella proposta attualmente in discussione i seguenti aggiornamenti:

  • l’introduzione della prova Multiple Stress Creep Recovery: test, sviluppato in ambito SHRP, che misura il recupero di deformazione dopo una prova di creep ripetuta dieci volte, determinando il valore della componente elastica del bitume e della sua risposta agli sforzi applicati e quindi la resistenza alle deformazioni permanenti;
  • tre classi addizionali per alte penetrazioni (330/430, 500/650, 650/900 0,1xmm), classi per lo più utilizzate in Nord Europa;
  • due classi addizionali di P&A per includere bitumi modificati morbidi (≥ 35 °C e ≥ 28 °C) e una per includere bitumi modificati “duri” (≥ 85 °C);
  • l’introduzione di diverse classi di limiti sull’allungamento per i metodi di determinazione della forza di coesione (metodi “Force Ductility” – EN 13589 e “Tensile Test” – EN 13587, test tra loro alternativi), per meglio caratterizzare le proprietà elastiche del bitume modificato;
  • la sostituzione, come prova per la caratterizzazione del bitume modificato alle basse temperature, della prova Fraass con il Bending Beam Rheometer per la determinazione a bassa temperatura dopo invecchiamento a lungo termine della rigidezza (resistenza ai carichi permanenti) e del coefficiente “m” cioè la variazione della rigidezza nel tempo, prove queste mirate a delineare la capacità del bitume modificato di resistere alla rottura a bassa temperatura;
  • l’introduzione di determinazioni correlate alla capacità del legante di rispondere elasticamente ai carichi imposti a seconda delle temperature di esercizio e in modo da evidenziare la temperatura alla quale il bitume presenta un valore prefissato di modulo complesso dopo invecchiamento a breve termine RTFOT (addressing temperature sensitivity).