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Bitumi e leganti bituminosi: la Normazione europea e il contributo italiano

Il tema della Normazione sui bitumi: le novità più importanti, sia per le Norme di specifica che per quelle dei metodi di prova, di una materia tanto importante che merita la giusta attenzione e curiosità

Bitumi e leganti bituminosi: la Normazione europea e il contributo italiano

Lo stato dell’arte delle Norme sui bitumi per applicazioni stradali

Il Comitato Tecnico Europeo per la Normazione sui leganti bituminosi è il CEN TC 336, all’interno del quale operano due working group: il WG 1 dedicato ai bitumi tradizionali e modificati con polimeri per applicazioni stradali e il WG 2 attivo su emulsioni e bitumi flussati.

Gli Autori del presente articolo partecipano ai lavori del TC 336 come membri UNI ed Esperti nel campo dei bitumi. La posizione nazionale, inoltre, riportata sul tavolo europeo viene preparata attraverso il lavoro di un analogo gruppo nazionale, il Gdl Bitumi costituito nell’ambito della Commissione Prodotti Petroliferi di Unichim.

L’ultimo incontro del TC 336 WG1 si è svolto proprio in Italia, nei giorni 19 e 20 Settembre a Milano, presso la sede UNI, e tale organizzazione è stata il risultato della collaborazione fra UNI, Unichim e Unione Petrolifera. Fra gli argomenti rilevanti, gli aggiornamenti più interessanti per il settore italiano riguardano la Norma tecnica EN 12591, che specifica i requisiti tecnici per i bitumi stradali puri, e la Norma EN 14023, che riguarda i bitumi modificati con polimeri sempre per applicazioni stradali.

La Norma di specifica dei bitumi per applicazioni stradali – EN 12591

Si è appena concluso il processo di revisione quinquennale della Norma EN 12591, che specifica i requisiti per i bitumi puri cioè la fetta predominante del mercato.
La Norma non prevede modifiche di sostanza rispetto all’attuale versione (EN 12591:2009) né in relazione all’impianto delle gradazioni merceologiche previste, che poi sono quelle richieste dal mercato e dai capitolati tecnici, né per quanto riguarda la loro rispettiva descrizione.

Nella nuova versione ci sono tuttavia alcune novità di interesse. Nella tabella delle proprietà richieste è stata introdotta la possibilità di determinare la viscosità dinamica a 60 °C secondo i metodi con viscosimetro rotazionale (EN 13302) o con il viscosimetro DSR configurazione piatto cono (EN 13702) e non più solo attraverso il metodo basato sul viscosimetro capillare, EN 12596, che rimane comunque il metodo di riferimento in caso di disputa.