Punto di forza della tecnologia Iterlene ACF HP Green – che garantisce la realizzazione di conglomerato bituminoso a freddo plastico e lavorabile per interventi di manutenzione ordinaria – è la versatilità e la praticità di produzione: basta una semplice betoniera da carpentiere per produzioni minime o una benna impastatrice fino ad un impianto di produzione di conglomerato o di misti cementati adeguatamente predisposti per poter utilizzare emulsioni bituminose, per la produzione di materiale riciclato, tutto rigorosamente a freddo, senza emissioni di CO2.
Come si prepara
Si aggiunge l’additivo-legante (a mano o tramite una pompa dosatrice) e si mescola per un tempo necessario al completo ricoprimento dell’intera massa di fresato: i tempi di mescolazione oscillano da 50 secondi (impianto c.b.) fino a 3-4 minuti (betoniera).
Il materiale riciclato (fresato – RAP) deve essere vagliato e frantumato. Le frazioni ottimali per una miscela performante sono le seguenti:
- frazione 0/10 mm per ripristini di buche o trincee di medio spessore;
- frazione 0/20 mm per ripristini di buche o trincee di spessore ed estensione superiore.
La quantità di Iterlene ACF HP Green consigliata è del 2% sul peso del fresato o dosaggi idonei al completo ricoprimento del materiale fresato.
Può essere steso a mano nelle medesime modalità del tradizionale conglomerato a freddo o con finitrici per superfici più estese e compattato adeguatamente in funzione dello spessore e della superficie interessata con compattatore a piastra o rullo leggero.
La tecnologia con l’additivo Iterlene ACF HP Green permette quindi il ripristino di buche di tutti i tipi: da piccole dimensioni (< 1 m2) fino a grandi ammaloramenti (>10 m2).
A differenza del classico conglomerato a freddo (“tappabuche”) prodotto in impianto di conglomerato, la produzione di materiale per ripristini con l’additivo-legante Iterlene ACF HP Green avviene a temperatura ambiente, senza il minimo utilizzo di calore, e conseguentemente, di energia, con l’utilizzo di materiale proveniente esclusivamente da fresatura: risulta evidente quindi l’estremo guadagno in termini energetici ma soprattutto ambientali (zero emissioni aeriformi, recupero di materiale).
Dal punto di vista strettamente funzionale e pratico, un’importante peculiarità che lo contraddistingue dal tradizionale asfalto a freddo è la mancata asportazione di materiale al passaggio delle autovetture/autocarri/ciclomotori; non si osserverà e sentirà più il fastidioso rumore della graniglia sotto gli pneumatici e conseguente disfacimento della buca appena riparata. Anche in questo caso, la maggiore durata dell’intervento manutentivo consente un considerevole risparmio economico e di materiale utilizzato.
Con la tecnologia HP Green la compattazione (solo nelle buche di piccole-medie dimensioni) avviene grazie al passaggio del traffico veicolare. La miscela prodotta può essere utilizzata in tutte le condizioni atmosferiche, da invernali con pioggia fino ad estive; il risultato sarà sempre il medesimo: riparazione del dissesto e zero materiale asportato. Lo stoccaggio deve avvenire possibilmente in ambienti protetti dalle intemperie e lontano da fonti di calore.