Nel presente articolo si riporta un esempio di come un’indagine geotecnica ben progettata, volta alla determinazione di alcuni parametri significativi, possa rappresentare uno strumento fondamentale non solo ai fini della qualità dell’opera che si andrà a realizzare, ma soprattutto ai fini dei costi e dei tempi di esecuzione, ossia – più in generale – dell’economia dell’opera nel suo insieme.
L’esempio in questione riguarda la costruzione di una strada di circa 135 km sita in Mozambico nella provincia di Cabo Delgado, nel tratto compreso tra la località Ruaca e il centro abitato di Montepuez.
Attualmente, un tratto di questa strada si trova ancora nel suo stato originario di pista difficilmente percorribile, dove, in particolare durante la stagione delle piogge, neanche i mezzi fuoristrada, talvolta, riescono ad accedere. Ed è a quest’ultimo tratto ancora da realizzare, lungo circa 65 km, che l’indagine geotecnica di seguito illustrata si riferisce.
La metodologia d’indagine
Lo scopo di questa indagine geotecnica è stato quello di verificare, ad ogni chilometro e ad una ragionevole distanza dall’asse stradale, la disponibilità (entro le formazioni sedimentarie presenti in tutta l’area) di materiali idonei da destinare alla costruzione dei rilevati e della sottobase e, quindi, di individuare le aree dove collocare le future cave di prestito. Un’unica cava in roccia fornirà, per il tratto in questione, il materiale necessario per lo strato di base e la pavimentazione stradale (materiale di qualità superiore da processare all’impianto di frantumazione/selezione). Per ovvi motivi sono state escluse da questa indagine le aree interessate dalla presenza di villaggi, coltivazioni e paludi.
Le aree di potenziale interesse sono state identificate mediante singole sezioni geotecniche (definite sulla base dei risultati provenienti dalle prove di laboratorio eseguite sui materiali estratti mediante due saggi con escavatore meccanico distanti tra di loro circa 50 m) disposte, grossomodo, parallelamente all’asse stradale con una frequenza di una sezione geotecnica ogni chilometro e ad una distanza dall’asse stradale dell’ordine dei 100 m (lato sinistro o destro a seconda delle diverse situazioni riscontrate in sito).
Il riconoscimento visivo in sito dei diversi materiali attraversati durante i saggi con escavatore meccanico gommato ed il relativo campionamento degli stessi (fino ad una profondità massima di circa 5 m) per le successive prove di laboratorio, hanno consentito la realizzazione di un database utile ai fini della costruzione delle relative sezioni geotecniche ed, infine, alla stima delle quantità presenti.
Le prove di laboratorio eseguite in questa fase sono quelle necessarie ai fini della AASHTO Soil Classification System, rimandando ad una fase successiva (disponendo in laboratorio e/o in sito dei quantitativi minimi di materiale necessario) l’esecuzione delle ulteriori prove necessarie ai fini della COLTO Soil Classification System (specificata contrattualmente).
I risultati dell’indagine
Come risultato finale, questa indagine ha evidenziato la presenza di materiali idonei, posti a distanze molto ridotte dall’asse stradale, con una eccedenza di circa il 40% rispetto ai quantitativi richiesti per la realizzazione delle opere in progetto.
In fase esecutiva, al fine di identificare con il necessario livello di dettaglio i contorni e gli spessori delle varie aree dove localizzare definitivamente le cave di prestito, dovranno essere utilizzate (per ogni singola cava di prestito) più sezioni geotecniche mediante un’integrazione relativamente al numero di saggi con escavatore meccanico.
Conclusioni
Come per ogni attività coerente con i principi dello sviluppo sostenibile, da quanto trattato emerge che un notevole contributo al raggiungimento degli obiettivi di qualità ed economicità delle opere è fornito da una pianificazione, in tema di cave di prestito, supportata da adeguate conoscenze geotecniche.