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I vantaggi operativi delle grandi frese

La prima fresa Wirtgen W 220 venduta in Italia è stata subito messa al lavoro sulla S.S. 26, dimostrando come la larghezza delle passate e la potenza idraulica possano fare la differenza per contrarre i tempi della scarifica

I vantaggi operativi delle grandi frese

Potendo infatti fresare ad una larghezza di 2.200 mm per passata, la W 220 di Italfrese ha consentito di limitare il numero di passate necessarie per eseguire la scarifica su tutta la larghezza della sede stradale.

Inoltre, la grande potenza a disposizione ha consentito di avanzare ad una velocità compresa tra 28 e 30 m al minuto, anche in presenza di pendenze di circa il 5%. In sostanza, utilizzare una fresa molto grande per il tipo di applicazione ha consentito di dimezzare i tempi della scarifica senza sacrificarne il livello qualitativo, e di conseguenza ha permesso di procedere alla stesa della nuova pavimentazione in anticipo rispetto a quanto sarebbe avvenuto se si fosse impiegata una fresa di dimensioni più contenute.

Così hanno commentato Ernesto Franco ed Emanuele Franco, rispettivamente Amministratore Delegato e Direttore Tecnico di Italfrese: “Abbiamo deciso di acquistare questa fresa perché rappresentava un complemento ideale per la nostra flotta, oggi composta da 12 macchine. Spesso ci vengono richieste frese per eseguire scarifiche profonde in tratti autostradali o sulle piste aeroportuali e quindi disporre di una W 220 ci è sembrata una scelta logica.

Una macchina dotata di quella potenza che può fresare in una passata fino a 2,20 m a 350 mm profondità può davvero fare la differenza in interventi sulle piste aeroportuali, dove i tempi entro cui si devono concludere i lavori sono sempre un fattore cruciale; la fresa è poi ideale per le applicazioni sulle pavimentazioni in cemento, dove può offrire prestazioni superiori.

Il caso dell’intervento sulla S.S. 26, eseguito direttamente da noi, in quanto si trattava di noleggio a caldo, è però diverso; avremmo potuto utilizzare senza problemi anche una macchina di dimensioni più piccole, ma dopo aver valutato i potenziali vantaggi, abbiamo deciso di impiegare la W 220 che, tra l’altro, ci era stata da poco consegnata.

La scarifica è avvenuta sempre ad una velocità di circa 30 m al minuto, anche se in realtà avremmo potuto spingerci senza problemi fino a 40 m, cosa che però non abbiamo fatto, perché questo avrebbe deteriorato la qualità del bordo della zona scarificata.

La potenza del motore termico ha permesso di avanzare a velocità costante nei tratti di maggior salita e sui tornanti aperti dandoci un notevole vantaggio operativo. La macchina ha inoltre fatto riscontrare consumi comparabili a quelli della W 210 dimostrando dunque un costo di utilizzo più che accettabile per il tipo di applicazione”.