La situazione delle nostre infrastrutture purtroppo è nota a tutti: sono in parte logorate dal tempo (sollecitazioni fisiche, inquinamento atmosferico) e in troppi casi, come dobbiamo scoprire quasi ogni giorno, la loro precarietà è dovuta a lacune in fase di progettazione e di costruzione, oltre che per la cronica mancanza di manutenzione.
Garantire la durabilità delle opere infrastrutturali è ormai diventata una vera e propria urgenza.
La sicurezza nasce però a monte, nel momento della realizzazione del progetto, quando si devono decidere i materiali e le tecniche costruttive, dove è necessario anche considerare obiettivi come la riduzione dei tempi e degli oneri della manutenzione che, nonostante se ne faccia un gran parlare, non è esattamente una priorità nazionale.
Tutti i passaggi, tutti i dettagli nelle fasi di lavorazione sono importanti, perché soprattutto in determinati cantieri dedicati alle opere per la viabilità – ponti, viadotti, gallerie, tunnel, canalizzazioni di vario tipo e così via – dove la manutenzione non è mai agevole e possibile senza creare disagi, un altissimo livello di sicurezza deve essere prioritario e quindi assicurato.
Nel caso di una recente esperienza cantieristica, per impermeabilizzare l’impalcato di un viadotto è stato necessario garantire una posa a regola d’arte di un manto protettivo, un’opera chiaramente indispensabile per preservare la pavimentazione dalle aggressioni fisiche e da quelle meteorologiche.