Vedere il marchio Sumitomo su una finitrice è qualcosa che, in Italia, stupisce e fa pensare a una new entry in cui esperienza e tradizione siano completamente da costruire. Nulla di più diverso dalla realtà di un colosso multinazionale che produce questo tipo di macchine dal lontano 1958 e che porta sul mercato tutte quelle soluzioni tanto care al mercato giapponese e che si adattano perfettamente alla nostra realtà.
Se poi le prime macchine al lavoro in Italia sono impegnate in tandem nella stesa della pavimentazione flessibile sulla nuova S.S. 77, le domande nascono spontanee ma, per contro, le risposte non tardano ad arrivare. La famiglia Bressan, conosciuta agli addetti ai lavori italiani per la sua lunga tradizione nelle macchine stradali con la O.M.S., ha deciso di intraprendere questo cammino con il costruttore giapponese grazie alla partnership con la Yuasa Trading Deutschland GmbH, importatore europeo della gamma stradale Sumitomo.
Una “prima” da far tremare i polsi
La S.S. 77 si inserisce nel programma di potenziamento e miglioramento della viabilità fra Umbria e Marche denominato “Quadrilatero Marche Umbria”. L’opera fa parte del Maxilotto 1 che comprende la S.S. 77 (tratto Foligno-Collesentino, completamento quattro corsie), la S.S. 78 “Val di Fiastra” (tratto Sforzacosta-Sarnano), le intervallive di Macerata e Tolentino-San Severino Marche, la S.S. 3 “Flaminia” (tratto Foligno-Pontecesimo) e gli allacci della S.S. 77 alla S.S. 16 (Civitanova Marche) e alla S.S. 3 (Foligno). Il General Contractor è la Società di progetto Val di Chienti (ATI Strabag, CMC, Grandi Lavori Fincosit).
La S.S. 77 sarà completamente percorribile da questa estate accorciando in modo drastico i tempi di collegamento fra le due regioni e, soprattutto, aumentando la sicurezza di coloro che, soprattutto mezzi pesanti, percorrono attualmente questo tragitto che fino ad ora si snodava in territorio montano con il superamento dell’altopiano di Colfiorito.
La nuova opera ha una lunghezza complessiva di 45 km di cui ben 35 km si snodano in gallerie naturali e artificiali, si configura come una arteria viabile di categoria B (strada extraurbana principale) con due carreggiate indipendenti separate da spartitraffico centrale e due corsie per senso di marcia.
Il percorso si snoda in un territorio di elevato valore ambientale e la mitigazione dell’opera è stata ottenuta sia con rilevati inerbiti e piantumati che nascondono l’opera alla vista (ad esempio sull’altipiano di Colfiorito), sia con la colorazione degli elementi strutturali che tende a mimetizzarli nel panorama esistente, sia con specifiche opere in legno, rame e Corten che permettono di abbassare l’impatto visivo di viadotti e ingressi di gallerie. La prevalenza del percorso nel sottosuolo è ovviamente finalizzata non solo a rendere il tracciato altimetricamente favorevole ma è l’elemento principale di integrazione ambientale di tutta l’opera.
Una scelta basata su elementi sostanziali
Nelle Sumitomo HA60W-8B e HA60C-7 la prima e più evidente caratteristica consiste nella larghezza di stesa che passa idraulicamente in continuo da 2,30 a 6,00 m senza necessità di montare allargatori manuali. Il banco completamente idraulico permette anche di rimanere nella larghezza di 2,50 m in fase di trasporto senza il bisogno di smontare le sponde laterali. Una flessibilità di impiego che permette di avere una macchina immediatamente operativa e adatta a operare sia in contesti altamente produttivi come nel caso della S.S. 77, sia nei classici cantieri spot delle manutenzioni ordinarie cittadine. La macchina gommata ha il singolo assale anteriore perché le reali condizioni operative delle finitrici a tre assi porta ad avere per oltre il 90% del tempo un’aderenza solo su due delle quattro ruote anteriori con perdite di efficienza e con uno sbilanciamento della macchina.
La trazione è ottimizzata anche dal banco J-Paver che presenta l’elemento Strike-off che si fa carico, davanti al tamper, della stesa e precompattazione del conglomerato. In questo modo è richiesta meno potenza idraulica per il funzionamento del tamper e la durata degli elementi è più che doppia rispetto alla media del mercato. Il Costruttore giapponese ha anche sviluppato un proprio acciaio, chiamato Sumi-Steel, che ha una resistenza all’usura che si colloca fra l’Hardox 400 e l’Hardox 500 ma con elevata resistenza al calore. Gli intervalli medi di revisione del banco sono quindi di circa 4.000 ore contro una media di circa 1.500/2.000 ore. Il banco delle finitrici Sumitomo presenta anche la registrazione idraulica degli allargamenti permettendo così una semplice e rapida ottimizzazione della stesa che ha una planarità superiore.
L’inclinazione idraulica della bombatura permette di adattarsi in modo rapido a ogni conformazione stradale che si va incontrando nel cantiere. Le paratie frontali sono regolabili sia idraulicamente (dall’esterno) che manualmente (dall’interno). Il riscaldamento del banco può essere sia elettrico sia a gas. In quest’ultimo caso non avviene per azione diretta della fiamma ma con un flusso d’aria che assicura una uniformità di temperatura su tutta la piastra. La regolazione di temperatura e fiamme è completamente elettronica. L’aria viene incanalata tramite condotte in acciaio inox. Nel caso di riscaldamento elettrico la presenza dello Strike-off permette di installare le resistenze solo nelle parti immobili prima e dopo il tamper aumentando l’affidabilità del sistema. La flessibilità è ulteriormente aumentata dalla tramoggia che presenta le paratie frontali idrauliche che ottimizzano l’alimentazione e consentono un’altezza da terra del piano di carico di soli 460 mm tale da permettere il trasporto anche con veicoli senza sbarra posteriore mobile. La facilità di riempimento, e quindi la rapidità di stesa, sono aumentate anche dalla lunghezza elevata delle tramogge. Le coclee hanno regolazione idraulica in altezza.
Comfort e affidabilità reali
L’altro elemento sostanziale è dato dal comfort. Sedile, pedaliera e quadro comandi sono tutti regolabili in modo indipendente l’uno dall’altro per adattarsi a situazioni, abitudini ed esigenze di ogni genere. Tutto è controllato dal monitor multifunzione che, con differenti colori, individua istantaneamente eventuali errori e fornisce tutti i parametri di funzionamento (compresi anche gli intervalli di manutenzione) e la visione della telecamera anteriore (in opzione).
Per aumentare la visibilità laterale il posto guida può uscire dalla sagoma su una piattaforma manuale. Ritroviamo comfort ed efficienza anche nel sistema di emergenza.
In caso di avaria complessiva, infine, la pompa idraulica manuale del tettuccio permette di azionare anche tutti i movimenti di banco e tramogge consentendo di chiudere la macchina e portarla in una zona lontana dal fronte di lavoro per gli interventi del caso.
Tradizione e nobiltà
Finitrici che arrivano a noi dal lontano 1958 e che hanno impressionato la famiglia Bocci, proprietaria della PAV.i., una delle imprese stradali più qualificate del centro Italia e che non limita la propria azione al solo territorio nazionale.
Forti di un background tecnico e produttivo che risale agli anni Cinquanta, la PAV.i. è oggi conosciuta come una delle aziende che ha investito maggiormente in attrezzature specifiche per effettuare pavimentazioni stradali di alto livello qualitativo.
A partire dall’impianto di confezionamento dei conglomerati bituminosi “just-in-time”, installato nel 2010 nella sede storica di Foligno, per finire con il parco macchine che comprende sei finitrici, 12 rulli, due frese, due spazzatrici, 20 autocarri, una stabilizzatrice per il riciclaggio in situ delle pavimentazioni stradali, un autocarro allestito con una “pot-hole patcher” e due autocarri allestiti con attrezzatura combinata per l’applicazione di emulsione bituminosa e bitume modificato per l’esecuzione di pavimentazioni di ogni genere fra cui anche quelle a basso impatto ambientale.
Un’Azienda votata all’innovazione, alla tecnologia e con un bagaglio tecnico di grande spessore non poteva non valutare in modo corretto delle finitrici che, a fronte di una componente innovativa di alto livello, hanno dalla loro una tradizione e una nobiltà che le collocano oggi come la prima scelta nel difficile ed esigente mercato giapponese. E se nei lavori impegnativi come quello della S.S. 77 sono importanti prestazioni e contenuti, ancora di più sono necessari nell’ordinarietà di una manutenzione diffusa a una rete viaria nazionale che richiede interventi urgenti, qualitativi e durevoli. Tre caratteristiche che solo aziende preparate come la PAV.i. e macchine “pensate” come le finitrici Sumitomo possono garantire.