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Smart mobility, come sfruttare meglio i finanziamenti: TTS Italia avvia un gruppo di lavoro

Domanda e offerta insieme per accelerare l’approdo alla smart mobility

Smart mobility, come sfruttare meglio i finanziamenti: TTS Italia avvia un gruppo di lavoro

Sfruttare al meglio le risorse a disposizione per la digitalizzazione dei trasporti. Fondi nazionali ed europei sotto la lente di ingrandimento con l’obiettivo di far dialogare Pubblica Amministrazione e Aziende fornitrici: domanda e offerta insieme per accelerare l’approdo alla smart mobility.

È questo l’obiettivo del gruppo di lavoro avviato nelle scorse settimane da TTS Italia, l’Associazione che rappresenta alcune delle migliori realtà nell’ambito degli ITS, in collaborazione con Roma Servizi per la mobilità che coordina i lavori.

“Molti finanziamenti rimangono inutilizzati – ha spiegato Rossella Panero, Presidente di TTS Italia aprendo la prima riunione del gruppo. Questo lavoro nasce dalla constatazione che spesso le aziende non vengono messe nelle condizioni di accedere ai finanziamenti per questioni puramente gestionali o per mancanza di informazione corretta”.

Il gruppo, aperto a tutti i soci di TTS Italia e alle Amministrazioni aderenti alla piattaforma degli Enti Locali, nasce in un momento particolarmente proficuo da questo punto di vista.

“Stiamo vivendo un tempo tragico a causa della pandemia – ha esordito Olga Landolfi, Segretario Generale di TTS Italia – ma anche carico di opportunità, una tra tutte quella del Recovery Fund che il settore non dovrà sprecare, come anche i bandi di Smarter Italy. Ecco che la nostra Associazione ha sentito il bisogno di dare indicazioni più puntuali per sfruttare al meglio questo passaggio storico”.

L’itinerario del gruppo di lavoro sarà suddiviso in tre fasi. “Il risultato finale – ha spiegato Fabio Nussio, responsabile degli affari internazionali di Roma Servizi per la mobilità – mira alla definizione di linee guida per l’utilizzo dei fondi a beneficio degli enti pubblici, delle aziende e del mondo della ricerca, un obiettivo che raggiungeremo in tre fasi”.

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Analisi, opportunità e futuro: le tre fasi del gruppo di lavoro

Analizzare le esperienze pregresse, le buone e cattive pratiche accumulate finora nella spesa pubblica di risorse a beneficio della mobilità intelligente. Sarà questo il primo passo all’ordine del giorno del gruppo di lavoro che dovrà individuare le cause dei ritardi e proporre soluzioni migliorative.

In un secondo momento, il gruppo di lavoro dovrà approfondire le opportunità di finanziamento attualmente disponibili per la smart mobility: dal programma europeo Horizon2020, al PON Città Metropolitane 2014-2020 (gestito dall’Agenzia di Coesione Territoriale), i Programmi Regionali POR FESR dedicati alla Mobilità, Smarter Italy / Smart Mobility (gestito da AGID), i fondi nazionali del MIT, MISE, MATTM, MID, e i fondi COVID per la mobilità.

Infine, si passerà alla terza fase, quella che prevede l’individuazione di linee di finanziamento future in linea con gli obiettivi della Commissione europea, tra cui New Green Deal e digitalizzazione.

Tra queste, il nuovo programma di finanziamenti europei Horizon Europe, la politica dei Corridoi e dei Nodi Urbani Europei (CEF 2021- 27), il PON Città Metropolitane 2021-2027 (Agenzia Coesione Territoriale), la nuova programmazione dei Fondi Strutturali Regionali (POR FESR), l’evoluzione Smarter Italy/Smart Mobility (AGID), i fondi Nazionali del MIT, MISE, MATTM, MID e le Partnership pubblico-private. 

La grande occasione del Recovery Fund

Un capitolo a parte merita il Recovery Fund, il piano da 750 miliardi di Euro stanziati dalla Ue per la ripartenza post-Covid di cui circa 390 di sovvenzioni e 360 di prestiti.

L’Italia riceverà complessivamente circa 208 miliardi. La Commissione ha messo dei paletti per il finanziamento dei progetti: dovranno essere green, digitali e cantierabili entro il 2023.

“TTS Italia sta lavorando affinché gli ITS siano una priorità per tale strumento – ha chiarito Panero. Abbiamo presentato nelle scorse settimane alla Presidenza del Consiglio, al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e al Ministero dell’Innovazione un documento con 7 proposte che riteniamo assolutamente necessarie, non più rimandabili, per contribuire al processo di digitalizzazione e innovazione nel sistema della mobilità, inteso complessivamente: persone e merci, in ambito urbano, extraurbano e nelle varie modalità di trasporto”.

Al primo punto del documento realizzato da TTS Italia, la condivisione dei dati da parte di tutti gli operatori verso il NAP (National Access Point) che in Italia è rappresentato dal CCISS.

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Si tratta di una misura già imposta dall’UE attraverso un regolamento delegato al quale l’Italia non ha ancora dato attuazione. Inoltre, la disponibilità e la condivisione dei dati è fondamentale per l’attuazione della Mobility as a Service, un pilastro fondamentale per una mobilità intelligente e sostenibile sotto ogni punto di vista.

Al secondo posto compaiono alcune proposte operative per affrontare la fase post-Covid 19 in particolare per rendere più sicuro il trasporto pubblico urbano. La terza proposta riguarda il rilancio della Piattaforma Logistica Nazionale, al quarto posto l’implementazione delle smart road, che è stata recepita nell’elenco dei progetti, con l’estensione delle possibilità offerte dal decreto del MIT a tutta la rete nazionale in modo da garantire continuità dei servizi V2X tra ambito extraurbano e urbano/metropolitano.

Segue la richiesta di implementazione del sistema di monitoraggio delle infrastrutture esistenti con tecnologie in grado di pianificare un’attenta manutenzione preventiva.

Occorre anche avviare la piena implementazione della rete di ricarica dei veicoli elettrici a supporto della diffusione di questa forma di mobilità green e, infine, abbiamo chiesto un piano nazionale per i veicoli autonomi.

Come accade nel Regno Unito, anche l’Italia dovrebbe seguire questa strada attraverso la realizzazione dei Living Lab di sperimentazione della guida autonoma, in modo da sostenere e poi replicare le best practice di città attualmente impegnate nella sperimentazione di applicazioni di guida autonoma come, ad esempio, Torino e Modena.

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