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Dai veicoli a guida connessa ai veicoli a guida autonoma: ieri, oggi e domani

Lo sviluppo dei nuovi scenari collegati alla trasformazione delle nostre strade a livello di sicurezza stradale, di infrastruttura fisica e di rete, di assistenza e supporto al guidatore, di Norme europee

Dai veicoli a guida connessa ai veicoli a guida autonoma: ieri, oggi e domani

Gli esperimenti in corso

Già su larga scala (si veda l’esempio della California) mostrano una possibile diminuzione del rischio di incidenti gravi, con una permanenza di incidenti di lieve entità, dovuti alla coesistenza nel traffico di pochi veicoli autonomi caratterizzati da una guida “impacciata”, con i veicoli tradizionali.

L’avvento dei veicoli a guida autonoma (accanto alla maggior penetrazione dei veicoli dotati di sistemi ADAS) porterà già nel decennio prossimo alla sperata e necessaria diminuzione degli incidenti gravi; in prospettiva permetterà di porre e raggiungere l’obiettivo “zero morti nel traffico”: un obiettivo molto importante per il nostro Paese, che ancora oggi conta, purtroppo, più di tremila morti all’anno sulle strade. 

Efficienza e sostenibilità

Il discorso si complica se si passa a considerare le ricadute sull’efficienza del traffico e sulla sostenibilità: benefici e ricadute negative – che sono legate prevalentemente alla futuribile auto “senza guidatore/universale”, cioè al livello 5 – dipendono dalla modalità prevalente d’uso dell’auto.

Semplificando molto, due sono i modelli tipo: l’auto “di proprietà”, usata in modo privato e familiare e l’auto “condivisa”.

Il primo modo d’uso porta a un aumento dei chilometri percorsi dai veicoli (a causa della facilità d’uso da parte di chi oggi non ha la patente, della maggior attrattiva dovuta alla possibilità di impiegare convenientemente il tempo di viaggio, di una maggior incidenza dei tragitti a vuoto per servire in sequenza i membri della famiglia), con un evidente maggior comfort personale (l’Intelligenza Artificiale come “autista personale”), senza sensibile diminuzione dei costi operativi (l’auto continua, come oggi, ad essere in sosta per la maggior parte del tempo), senza diminuzione del fabbisogno di spazi di parcheggio nelle nostre città, con un possibile aumento delle residenze fuori città. La congestione aumenterebbe e continuerebbe a farla da padrona, soprattutto nelle nostre città.

Il secondo modo d’uso (a cui l’auto a guida autonoma si presta particolarmente, in quanto strumento di una possibile catena di servizi alla mobilità), se diventasse il modo prevalente nelle nostre città, abbasserebbe il costo del trasporto (i costi fissi dell’auto anche se maggiori rispetto ad oggi, si ripartiscono su molti più chilometri e, per i servizi, scompaiono i costi del Personale di guida), farebbe diminuire la necessità di spazi di parcheggio, permettendo anche un ridisegno delle città, al solo prezzo di una possibile lieve diminuzione del comfort personale.