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Massimo Simonini: l’uomo che… ha l’ANAS nel cuore

Intervista in esclusiva a Massimo Simonini, Amministratore Delegato e Direttore Generale di ANAS SpA e Presidente della World Road Association (PIARC) per l’Italia

Massimo Simonini: l’uomo che… ha l’ANAS nel cuore

La scala pluriennale consente di programmare nel tempo e la conoscenza dell’infrastruttura e del territorio circostante, con le sue evoluzioni di assetto idrogeologico, consentono di attuare un efficace processo di pianificazione degli interventi.

Per il processo di sorveglianza delle opere, oggi ANAS si avvale di un puntuale sistema di monitoraggio informatizzato. Tutte le opere d’arte (ponti, viadotti e cavalcavia) sono sottoposte a ispezioni periodiche trimestrali da parte del personale di esercizio sul territorio.

Inoltre con l’utilizzo del modello di Road Asset Management (RAM), abbiamo ottimizzato il sistema di gestione e sorveglianza per soddisfare le esigenze di gestione e manutenzione del patrimonio infrastrutturale stradale.

Abbiamo così sviluppato un piano di monitoraggio elettronico di ponti e viadotti, articolato in più livelli di controllo: il primo livello monitora il comportamento dell’opera tramite sensori gestiti da un algoritmo a intelligenza artificiale, segnalando tutte le anomalie che necessitano di approfondimenti conoscitivi.

Il secondo e terzo livello, che si prevede di applicare sulle opere su cui si sono evidenziate anomalie, consentono una conoscenza più approfondita.  A sostegno di questo significativo cambio di passo c’è la mole degli investimenti destinata alla manutenzione programmata che, in forte controtendenza rispetto al passato, oggi ammonta a più la metà del nostro piano globale di investimenti”.

“S&A”: “Sempre in tema di sorveglianza delle opere, quale potrebbe essere l’attività di diagnostica e monitoraggio del futuro?”.

“Massimo Simonini”: “Recentemente abbiamo aperto una nuova frontiera che potremmo chiamare “sorveglianza mobile diffusa”. Con la prestigiosa Università di Boston, il Massachusetts Institute of Technology, abbiamo avviato una sperimentazione per l’uso di sensori mobili nel monitoraggio di ponti, viadotti e cavalcavia”.

“S&A”: “Di che cosa si tratta?”.

“Massimo Simonini”: “La sperimentazione ANAS-MIT di Boston, basata sui dati diffusi e immediatamente disponibili provenienti dai sensori presenti nei dispositivi mobili (come gli smartphone) e nelle centraline delle automobili più recenti, consente di ottenere ulteriori informazioni sul comportamento di ponti e viadotti durante il loro funzionamento in esercizio, utili a integrare e diversificare l’ampia catena di controlli già messa in campo da ANAS per la vigilanza della rete, sempre più basata sulle nuove tecnologie.

Abbiamo avviato la sperimentazione sulle autostrade A90 Grande Raccordo Anulare di Roma e A91 Roma-Aeroporto di Fiumicino, tra le arterie più trafficate del Paese”.