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La donna che… trasporta in avanti l’Europa

Intervista a Violeta Bulc, Commissario Europeo ai Trasporti

La donna che... trasporta in avanti l’Europa

Quindi continuiamo chiedendo…

“S&A”: “Con le varie edizioni del “Libro Bianco”, l’Unione si è sempre battuta per incrementare la sicurezza stradale. Buoni risultati sono già stati raggiunti: quali ritiene possano essere ulteriori passi per raggiungere e mantenere un elevato valore di sicurezza?”.
“VB”: “La sicurezza stradale è una sfida senza fine! Sono contenta di vedere che l’azione dell’UE abbia contribuito a una costante diminuzione delle vittime della strada. Ogni decesso sulla strada è ancora troppo. Inoltre, la Commissione si è impegnata a ridurre gli incidenti di grave entità. Ma come possiamo raggiungere questo obiettivo? In primo luogo, si deve lavorare in stretta collaborazione con gli Stati membri che hanno la migliore comprensione dei propri contesti nazionali e sono diretti responsabili del proprio impegno quotidiano volto in tal senso. In secondo luogo, la Commissione deve agire verso ciò che può portare un reale valore aggiunto a livello europeo. Un esempio possono essere Norme comuni per il trasporto transfrontaliero di merci pericolose, Norme minime per le ispezioni dei veicoli tecnici e Norme armonizzate per patenti di guida europee. Per il futuro, stiamo volgendo gli sforzi verso una migliore gestione della sicurezza delle infrastrutture e un’adeguata formazione dei conducenti e degli operatori professionali. Sono anche convinta che i sistemi di trasporto intelligenti abbiano un ruolo davvero rilevante da svolgere. Il sistema di e-call recentemente adottato è un ottimo esempio di come la tecnologia possa salvare vite umane sulla strada. Stimiamo, tra l’altro, possa ridurre il numero di decessi di almeno il 4%e il numero di incidenti gravi del 6%”.

“S&A”: “Tra le principali cause di incidentalità si cita il fattore umano, che può però essere influenzato anche da fattori esterni (distrazione, indecisione, ecc.). A tale proposito, viene fatto notare che la segnaletica stradale sulle strade della UE risulta ancora spesso carente, senza adeguata manutenzione e progettazione, e soprattutto non omogeneizzata all’interno dei Paesi dell’Unione stessa: esiste una soluzione/proposta in questo caso?”.
“VB”: “Non farei della mancanza di armonizzazione della segnaletica stradale necessariamente la causa principale della negligenza del conducente. L’uso di telefoni cellulari o di altri dispositivi alla guida è una preoccupazione maggiore: vi sono dati che lo indicano come un problema in aumento. Ma mi permetta di esprimere il parere sul tema dei segnali stradali: in primo luogo, essi sono di competenza degli Stati membri in linea con il principio di sussidiarietà. Non esiste una Normativa europea in materia. La maggior parte degli Stati membri dell’UE sono tuttavia coinvolti nella Convenzione di Vienna sulla segnaletica stradale del 1968, che ha introdotto un elevato grado di armonizzazione per tutti i contraenti. Vorrei aggiungere, inoltre, che la Commissione ha elaborato la App mobile “Goingabroad”, applicazione informatica che offre un facile accesso alle Norme di sicurezza stradale in vigore in tutti gli Stati membri. Ovviamente, non da consultare mentre si guida! Ma questo va da sé…”.

“S&A”: “Parlando di ITS, ecall, ERTMS, come può la tecnologia fornire un ausilio alla sicurezza stradale e ferroviaria?”.
“VB”: “L’uso della tecnologia nel settore dei trasporti offre un grande potenziale attualmente non sfruttato. I sistemi di trasporto intelligenti possono dare un positivo e concreto contributo alla sicurezza, all’efficienza e all’affidabilità dei trasporti. È per questo che la digitalizzazione è una delle priorità del mio mandato. Vorrei però ulteriormente discutere sul tema della sicurezza, prima relativamente l’ambito stradale e poi in quello ferroviario. Grazie ai sistemi di trasporto intelligenti, gli utenti della strada possono essere informati in tempo reale dei pericoli della strada. A livello europeo, nel 2013 abbiamo adottato le regole per garantire servizi di informazione legati alla sicurezza stradale in tutta Europa. Questo include avvisi in tempo reale sulle condizioni del traffico (ad esempio conducenti in contromano, ostacoli sulla strada, lavori stradali temporanei, ecc.) e la localizzazione di parcheggi sicuri per i mezzi pesanti. Ho già accennato al fatto che l’eCall contribuirà notevolmente alla sicurezza: entro il 31 Marzo 2018, ogni nuovo modello di autovettura e di veicolo commerciale leggero sarà equipaggiato con il sistema 112 eCall e, in caso di incidente, chiamerà automaticamente il servizio di emergenza. eCall permetterà di accelerare i tempi di risposta all’emergenza del 40% nelle aree urbane e del 50% in area extraurbana! Per quanto riguarda l’ambito ferroviario, è considerato un modo di trasporto già molto sicuro. La tecnologia può tuttavia renderlo tale ancora di più. Questa è la logica del sistema ERTMS (sistema europeo di gestione del traffico ferroviario): introducendo una comunicazione permanente e automatizzata tra il binario e il treno, l’ERTMS impedisce il transito a semaforo rosso al convoglio e attiva la frenata di emergenza non appena il treno supera la velocità massima consentita”.

Approfittando dell’occasione, proponiamo al Commissario di fare dell’educazione stradale una materia obbligatoria per le Scuole europee. In fondo Blaise Pascal, Filosofo francese vissuto dal 1623 al 1662, nella sua opera “Penseés” scriveva che “Il pensiero fa la grandezza dell’uomo” e noi, visto il nostro interlocutore, ci permettiamo di aggiungere “delle donne”.

Proseguendo con i quesiti chiediamo…

“S&A”: “Nel 2011 intervistammo Mr. Pat Cox a pochi giorni dalla cerimonia di apertura del cantiere per la costruzione del tunnel del Brennero, avvenuta a Innsbruck. A quattro anni di distanza, sempre a Innsbruck, Lei ha assistito in qualità di madrina alla prima volata del traforo di base sul lato austriaco. Quali sono le sue impressioni su quest’opera, la più importante del più lungo Corridoio europeo di trasporto?”.
“VB”: “La realizzazione della galleria di Base del Brennero è una priorità assoluta per il completamento della rete TEN-T. Si tratta di uno dei principali progetti non solo per il Corridoio scandinavo-mediterraneo ma anche di tutta l’Europa. La galleria darà un fortissimo impulso alla competitività dell’UE e apporterà notevoli benefici economici innanzitutto per le zone limitrofe. Per questo motivo, l’ammodernamento delle vie di accesso su entrambi i lati austriaco e italiano è di fondamentale rilevanza nella stessa misura. Con il CEF, la Commissione si è impegnata a sostenere la concretizzazione della galleria di Base del Brennero con un finanziamento, per il periodo 2016-2019, di quasi 1,2 miliardi. Ma, che sia chiaro, ora è il momento di agire: un completamento tempestivo, nel rispetto del budget previsto, è della massima importanza”.

“S&A”: “Negli anni Novanta videro la luce sia la Rete TEN-T sia il progetto delle NTFA svizzere, comprendenti i quattro trafori di Base del Brennero, del Mont d’Ambin (sulla Torino-Lione), del Gottardo e del Lotschberg. Quest’ultimo – il più corto – è operativo dal 2007, mentre il Gottardo aprirà il prossimo anno. Per i trafori di base alpini in ambito UE saranno invece necessari almeno altri dieci anni: quali considerazioni e quali insegnamenti si possono trarre da questi dati, che al primo sguardo possono apparire impietosi?”.
“VB”: “Nella regione alpina sia la Svizzera che gli Stati membri dell’UE hanno la stessa sostenibilità e gli stessi obiettivi macroeconomici. Le gallerie stradali e ferroviarie dell’arco alpino contribuiscono a migliorare i collegamenti, ad abbattere l’inquinamento e a favorire lo sviluppo. In termini di processi di costruzione, di fatto, sussistono differenze tra la Svizzera e i Paesi dell’Unione Europea. Questo è principalmente dovuto al differente approccio dell’UE in termini di finanziamento delle infrastrutture e di pedaggi all’utenza. Progetti come la Lione-Torino o il Brennero sono estremamente complessi, non solo da un punto di vista tecnico ma anche finanziario. La natura transfrontaliera tende poi anche a complicare le cose… Ma io sono ottimista e sono convinta che le sovvenzioni concesse dalla Commissione nel quadro del CEF daranno la spinta decisiva all’avvio di questi progetti”.