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Giuseppe Cerutti: l’uomo che… ci avvicina all’Europa

Intervista a Giuseppe Cerutti, Presidente della Società Italiana Traforo Autostradale del Frejus (SITAF)

“S&A”: “Come è strutturato il sistema antincendio?”.
“GC”: “Il traforo del Frejus è attualmente dotato di una rete incendio posizionata nel marciapiede del traforo della corsia Francia-Italia. La condotta è in acciaio e ha un diametro di 200 mm. La rete attuale è alimentata da un serbatoio lato Italia dal volume di 500 m3 e, in riserva, da una centrale di sovrappressione sul lato Francia con un serbatoio del volume di 250 m3. In condizioni normali l’impianto lavora in caduta libera e alimenta 99 idranti presenti lungo il traforo. La centrale di pompaggio lato Francia, in grado di entrare in funzione qualora si rilevino problemi nell’alimentazione per caduta dalla vasca lato Italia, è stata rinnovata nel 2012 così come è stato installato un nuovo gruppo di rilancio a metà del traforo per assicurare le caratteristiche idrauliche richieste in ogni punto e a breve verrà rinnovata l’intera condotta. La nuova rete antincendio della galleria sarà collegata con la rete antincendio del traforo in corrispondenza dei portali e a metà del percorso sotterraneo al fine di ottenere un unico sistema antincendio chiuso ad anello. Tale disposizione permette di sfruttare l’acqua presente nell’attuale serbatoio di accumulo lato Italia anche per la rete antincendio della galleria. Per l’apertura al traffico della galleria saranno realizzati collettori dotati di bocche antincendio in corrispondenza di ogni rifugio, nelle nicchie antincendio di nuova realizzazione in posizione intermedia tra due rifugi lato galleria, all’esterno delle stazioni tecniche (lato galleria) e all’esterno dei by pass (lato galleria e lato traforo)”.

“S&A”: “La centrale di controllo per la gestione della sicurezza nelle gallerie dove si trova? È un’azione congiunta con il Personale addetto di Sftrf?”.
“GC”: “In virtù della Convenzione italo-francese tra le due Concessionarie SITAF e SFTRF, in ottemperanza alla Direttiva europea 2004/54/CE del 29 Aprile 2004, è stato creato il GEIE-GEF, Gestore unico del traforo. Nell’ambito del proprio mandato generale, il GEF è incaricato dell’esercizio, della manutenzione e della conservazione del Traforo, e garantisce altresì la Committenza dei lavori rientranti nella sfera delle sue competenze. Attraverso il Posto di Controllo Centralizzato situato sul versante italiano, il GEF governa tutti gli impianti tecnologici del traforo, compreso il sistema di ventilazione, organo essenziale dell’opera che esegue l’estrazione dei gas e dei fumi presenti nel traforo con evacuazione all’esterno, “immette” aria fresca e, all’occorrenza, può “aspirare” l’aria viziata”.

“S&A”: “In che anno è prevista l’entrata in servizio della seconda canna? Quali gli step ancora da completare?”.
“GC”: “L’entrata in servizio della seconda canna è prevista per il 2019, nel rispetto dei tempi assegnati per l’adeguamento del T4 alla Direttiva Europea 54/2004/CE sulla sicurezza delle gallerie facenti parte della rete transeuropea TEN. Per quanto concerne gli step di lavoro, al termine dello smontaggio della TBM, previsto per fine Marzo 2015, per quanto riguarda SITAF, saranno avviati i lavori di realizzazione dei nuovi rifugi, delle stazioni tecniche, dei by-pass carrabili e, con la disponibilità di circa 1,5 km di galleria completa di collegamenti con il T4, della sovrastruttura stradale comprensiva di sottoservizi. Le lavorazioni previste, tenuto conto che parte delle attività saranno interferenti con l’esercizio del traforo, impegneranno la galleria per circa due anni e mezzo. Questo per le attività di Genio Civile. Per gli impianti si procederà parallelamente, con agli appalti integrati di progettazione esecutiva e realizzazione delle opere. Il cronoprogramma predisposto dalle Società fissa per Febbraio 2019 il tempo necessario per corredare la galleria di tutta l’impiantistica necessaria. Le opere sul piazzale, che saranno avviate nel corso del 2015, con la realizzazione dei fabbricati di esercizio e del nuovo ponte di collegamento con il piazzale di esazione pedaggio lato Italia si concluderanno presumibilmente entro la primavera 2018”.

“S&A”: “Come avverrà la circolazione nelle due direzioni Italia-Francia quando la seconda canna sarà in esercizio?”.
“GC”: “La circolazione all’interno di ogni canna avverrà in modo unidirezionale, con una corsia dedicata per canna. La corsia con direzione Italia-Francia verrà spostata nella nuova galleria, mentre il traforo attuale sarà ridotto ad una sola corsia di marcia, nel senso Francia-Italia”.

“S&A”: “Dagli anni 2000 è stata imposta la velocità massima di 70 km/ora e una distanza di sicurezza di 150 m tra ogni veicolo. Con la doppia canna verrà mantenuta la stessa regola?”.
“GC”: “Si verrà mantenuta la stessa regola. Come già detto la nuova canna nasce per incrementare la sicurezza nel tunnel e non per aumentare la capacità dell’opera nel suo complesso”.

“S&A”: “Con l’apertura al traffico, a regime, si prevede un incremento dei flussi e, conseguentemente, un più rapido ammortamento dei costi sostenuti?”.
“GC”: “No, non prevediamo incrementi di traffico. Oltremodo, i Ministri italiano e francese, in occasione dell’incontro del 3 Dicembre 2012, nel rilasciare la loro dichiarazione in merito all’apertura al transito dei veicoli della galleria a fine lavori, hanno sottolineato il fatto che non è un obiettivo l’aumento della capacità dell’opera, che invece sarà sottoposta a limitazione, delegando la Commissione Intergovernativa del traforo del Frejus a verificare a tempo debito e ad adottare, a tal fine, le eventuali misure atte a ottenere tale obiettivo”.