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Fabio Croccolo: l’uomo che… promuove sicurezza e assicura protezione

Uomini che hanno fatto tanta strada: intervista in esclusiva a Fabio Croccolo, Direttore di ANSFISA

Fabio Croccolo: l’uomo che… promuove sicurezza e assicura protezione

Continuano a pieno ritmo, nel rispetto delle Norme sanitarie e quindi in forma virtuale, le nostre interviste di primo piano a figure chiave per il mondo delle infrastrutture, e anche per l’ospite di questo numero, Fabio Croccolo, si può affermare che gli impegni degli ultimi mesi siano stati di importanza cruciale.

Fabio Croccolo, Ingegnere e Dirigente di prima fascia dell’allora Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (oggi MIMS – Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili), è dalla fine del 2019 il Direttore di ANSFISA (Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie, delle Infrastrutture Stradali e Autostradali), che ha portato alla piena operatività al termine del 2020 dopo un anno di lavoro incessante, e non privo di difficoltà, come è lui stesso a spiegarci nel corso dell’intervista.

Succeduto in questa carica della durata triennale ad Alfredo Principio Mortellaro, Fabio Croccolo si pone in continuità col suo predecessore soprattutto nell’approccio alla sicurezza, che non può limitarsi alla presa in esame del singolo caso, ma deve obbedire a una logica “di catena”, partendo dagli esempi di best practice già presenti in alcune aree per estenderli ad altre: lo scopo è quello di creare una cultura della sicurezza, tramite cui il rischio non può ovviamente essere azzerato, ma può essere ridotto al minimo grazie a un comportamento virtuoso di tutta la filiera.

Nella conversazione, avvenuta in un periodo ancora transitorio e di avviamento dell’Agenzia, abbiamo trovato, in Fabio Croccolo, una figura appassionata e pienamente dedicata al suo incarico, che guarda al futuro sottolineando l’ampiezza del raggio d’azione di ANSFISA, ma al tempo stesso evidenzia le criticità più urgenti, a cominciare dalla carenza di candidature per alcuni profili tuttora vacanti.

“Strade & Autostrade”: “Cos’è ANSFISA e di cosa si occupa?”.

“Fabio Croccolo”: “L’Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie, delle Infrastrutture Stradali e Autostradali è stata istituita con il Decreto Genova, cioè ai sensi dell’art. 12 del Decreto Legge 28 Settembre 2018, n° 109, convertito, con modificazioni, dalla Legge 16 Novembre 2018, n° 130.

Ha il compito di promuovere la sicurezza e assicurare la vigilanza sulle ferrovie, sulle infrastrutture stradali e autostradali e sui sistemi di trasporto rapido di massa.

Ha pertanto competenze sulla rete ferroviaria nazionale, le ferrovie regionali interconnesse, le reti isolate e le linee turistiche, incorporando qui gli ambiti precedentemente coperti da ANSF (Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie) a cui si aggiungono le infrastrutture stradali e autostradali, compresi viadotti, ponti e gallerie fino alle metropolitane e gli altri sistemi di trasporto rapido di massa su tutto il territorio nazionale”.

ANSFISA
1. (photo credit: Robert Tudor, Unsplash)
“S&A”: “Qual è l’attuale livello di operatività raggiunto? Quante sono le persone in organico e tra quali ruoli sono esse ripartite?”.

“FC”: “Lo scorso 30 Novembre, ANSFISA ha raggiunto la sua piena operatività a livello amministrativo sancita dal Decreto dell’allora Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti del 25 Novembre 2020. A livello operativo stiamo ancora lavorando su diversi fronti.

Per esempio, siamo partiti con una grossa sofferenza di Personale. Al momento l’Agenzia può contare su 161 risorse, poco più del 28% rispetto alle 569 unità di Personale previste dalla Legge. Inoltre, la maggior parte delle persone è impegnata nel settore ferroviario, dove ho trovato professionalità e specializzazioni altissime.

Nella Direzione per la sicurezza delle infrastrutture stradali e autostradali attualmente non arriviamo a 40 dipendenti. Stiamo completando la selezione pubblica per il reclutamento delle 61 unità iniziali previste dalla Legge per l’avvio del settore stradale, ma per alcuni profili non abbiamo avuto sufficienti candidature.

Il problema è che la Norma istitutiva ha configurato la situazione a regime, ma non ha fornito indicazioni sufficienti per il periodo transitorio. Per esempio, sempre nel settore delle infrastrutture stradali, non abbiamo Dirigenti, che collaborino con il Dirigente Generale del settore, perché non sono state previste dalla Legge le modalità di acquisizione nella fase d’avvio.

Acquisire queste professionalità attraverso concorsi ordinari significherebbe aspettare anche anni, mentre noi abbiamo bisogno di una deroga normativa che ci consenta di superare la quota del 10% di posizioni dirigenziali provenienti da altre Amministrazioni”.

“S&A”: “La gestazione dell’Agenzia è durata circa due anni: quali sono state le difficoltà principali incontrate e quali si sono eventualmente aggiunte con l’emergenza pandemica?”.

“FC”: “Sono stato nominato Direttore di ANSFISA a Dicembre del 2019. In questi mesi abbiamo lavorato molto intensamente, nonostante la pandemia, per portare a casa risultati che le assicuro non erano scontati.

Mettere in piedi una nuova struttura, incorporandone un’altra, ovvero ANSF già operativa da oltre dieci anni, non è stato un compito semplice. Grazie a una squadra piccola, ma compatta – che ringrazio – abbiamo iniziato ottenendo l’approvazione dello Statuto e del Regolamento, che ora stiamo già rivedendo per adattarlo meglio alle esigenze operative di ANSFISA.

Abbiamo poi nominato il Collegio dei Revisori dei conti, i Dirigenti Generali che guidano le due Direzioni, una per la sicurezza ferroviaria e l’altra per la sicurezza delle infrastrutture stradali e autostradali, sicurezza delle gallerie e dei sistemi di trasporto rapido di massa.

È stato istituito il Comitato direttivo, un organo che coadiuva l’attività del vertice dell’ANSFISA, composto da cinque membri: il Direttore che lo presiede, i due Dirigenti Generali, Emanuele Renzi e Pierluigi Navone, e due membri esterni, Angela Montemarano e Gerardo Capozza. Come detto sopra, stiamo portando a termine la selezione pubblica per il reclutamento di 61 unità di Personale e individuato la sede contrale dell’Agenzia a Roma”.

“S&A”: “Quante sono le sedi sul territorio e come riusciranno a coprire la verifica capillare sull’intera rete di trasporto autostradale e ferroviario nazionale?”.

“FC”: “Oltre a Roma, sede legale di ANSFISA, rimane attivo l’ufficio di Firenze (ex sede legale dell’ANSF), in dirittura d’arrivo anche l’individuazione della sede di Genova in linea con quanto previsto dal Decreto, mentre stiamo valutando la possibilità di aprire una sede al Sud come già ipotizzato in varie occasioni.

A fronte del fatto che ANSFISA ha competenze molto ampie, distribuite su tutto il territorio nazionale, questo assetto può apparire non sufficiente. Avremmo bisogno di creare una rete sul territorio per la quale potrebbe aiutare il trasferimento all’Agenzia di alcune strutture centrali e periferiche dell’allora Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (oggi MIMS – Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili).

Ci sono alcuni uffici che svolgono delle attività che sono state trasferite ad ANSFISA, come per esempio gli uffici ispettivi territoriali per la vigilanza delle concessioni autostradali, la cui Direzione attualmente ha uffici a Roma, Genova, Bologna, Catania, Milano, Venezia, Bolzano, Torino e Pescara.

Oppure gli attuali USTIF (Uffici speciali trasporti a impianti fissi) che da Milano, Torino, Venezia, Roma, Napoli e Bari sovraintendono il controllo delle metropolitane e degli altri sistemi rapidi di massa.

Questo contribuirebbe sicuramente ad ampliare la nostra rete territoriale, ma anche a reperire le risorse e le professionalità di cui abbiamo bisogno. Le faccio un esempio: ANSFISA ha funzioni ispettive e di vigilanza sui sistemi di trasporto rapido di massa, fra cui le metropolitane, esercitate fino ad oggi dagli uffici speciali trasporti a impianti fissi (USTIF) dell’allora Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (il nuovo MIMS).

Non è stato previsto però l’intervento di ANSFISA sulle scale mobili e sugli ascensori, che contribuiscono con un ruolo fondamentale alla sicurezza nelle stazioni della metropolitana nelle nostre città.

Lo spezzettamento delle competenze crea una grave discontinuità funzionale nella valutazione della sicurezza: si pensi alle stazioni, dove le valutazioni sulla sicurezza dei flussi non saranno integrate con quelle sull’accesso ai treni perché realizzate da due Amministrazioni diverse.

Inoltre, questa frammentazione rende impossibile il trasferimento delle risorse (anche umane) attualmente impegnate negli Ustif all’ANSFISA, che si trova nella scomoda condizione di non avere risorse e Personale per adempiere a un compito fondamentale attribuitole per Legge”.

“S&A”: “ANSFISA nasce per vigilare sulla sicurezza di ponti, ferrovie e gallerie. Più nel dettaglio, in che modo e attraverso quali procedure avverrà questo controllo e con quale periodicità? Alle opere di vecchia costruzione – di cui in Italia vi è una parte consistente – verrà riservata un’attenzione particolare?”.

“FC”: “Vorrei fare una premessa: è vero che ANSFISA vigilerà sulla sicurezza di ponti, ferrovie e gallerie, ma non solo. Si tratta di un’Agenzia con competenze molto ampie che abbracciano la sicurezza dell’intero sistema dei trasporti terrestri. In primis, dobbiamo concentrarci sulle buone pratiche che già esistono ed estenderle in contesti che invece hanno bisogno di essere allineati.

La catena della sicurezza dovrà essere fluida e uniforme in ogni contesto sottoposto alla nostra supervisione. Come recentemente ha fatto notare anche Alfredo Mortellaro, ex Direttore di ANSFISA, in sistemi complessi come le infrastrutture o le reti ferroviarie l’analisi del singolo fatto o del singolo pezzo restituisce una visione estremamente limitata.

Venendo al resto della sua domanda, le dico che l’ANSFISA sarà impegnata a promuovere l’adozione da parte dei Gestori delle reti stradali e autostradali di sistemi di sicurezza (SGS) per le attività di verifica e manutenzione, come attualmente avviene in campo ferroviario per Gestori e Imprese.

Questi processi saranno certificati da un Ente esterno riconosciuto dall’Agenzia e accreditato ai sensi delle Normative internazionali: a riguardo abbiamo già avviato proficui contatti con l’Ente Unico nazionale di Accreditamento, ACCREDIA.

In altre parole, le attività e i processi di verifica e manutenzione di tutti i Gestori a regime saranno codificati e certificati, quindi ogni processo adattato alla tipologia di infrastruttura prendendo in considerazione una serie di condizioni, tra cui anche la vetustà. L’attività di vigilanza sarà comunque integrata dai controlli a campione sui Gestori e sulle singole infrastrutture, da effettuarsi progressivamente sulla base dell’avanzamento della strutturazione organizzativa dell’Agenzia”.

MIMS
2. (photo credit: Andres Motta, Unsplash)
“S&A”: “Parlando di ANSFISA si tende ad associare la sicurezza a ponti, viadotti e gallerie: cosa si sente di suggerire ai Gestori per garantire la sicurezza anche relativamente alle cosiddette opere minori (per esempio sicurvia, segnaletica e asfalti, solo per restare in ambito stradale)?”.

“FC”: “Gestori e Aziende devono fare un salto di qualità verso quella che in Europa si chiama “just culture”, la cultura della sicurezza, che in diversi settori come il trasporto aereo o la sanità ha portato a notevoli risultati.

Si tratta di una organizzazione interna che, senza giustificare gravi violazioni, considera come inevitabile l’errore umano e lavora affinché sia gestito e minimizzato grazie a una serie di azioni di ridondanza, anziché colpevolizzato.

Lo sforzo di ANSFISA sarà quello di valorizzare competenze che siano in grado di controllare se l’intera catena della sicurezza, e quindi anche della manutenzione, è progettata per sostenere un rischio accettabile, considerando che, come più volte ribadito, il rischio zero non esiste.

Questo cambio di passo culturale deve essere ampio e generale, includendo tutti gli elementi dell’infrastruttura che determinano la sicurezza, ricordando che non esistono “opere minori” se queste comunque interagiscono in qualche modo con la catena della sicurezza”.

“S&A”: “Entro che orizzonte temporale vi aspettate di ottenere un primo innalzamento complessivo della sicurezza dei manufatti presenti sul territorio e da quali tecnologie e/o strategie di intervento innovative vi aspettate i contributi più decisivi nella manutenzione delle opere?”.

“FC”: “L’Agenzia lavorerà per promuovere sistemi altamente tecnologici integrati per il monitoraggio delle infrastrutture e per la gestione del rischio, dando ai Gestori anche la possibilità di accedere ad azioni pilota con l’obiettivo di indurre un upgrade tecnologico dell’intero sistema.

Detto questo, devo chiarire che la responsabilità sulla sicurezza rimane in capo al Gestore dell’infrastruttura che dovrà, questo sì, mettere in campo le migliori risorse per garantire standard di sicurezza adeguati. La nostra sarà una vigilanza sul processo di gestione della manutenzione da parte delle Società che hanno in concessione asset pubblici come strade e autostrade.

Con il Personale che abbiamo a disposizione, anche a regime, non potremmo arrivare a fare un’ispezione su ogni singolo prodotto o chilometro di strada, ma quello che si può fare e dal quale ci aspettiamo buoni risultati è un controllo serrato sul processo di gestione, certificando ogni passaggio dei piani di sicurezza che dovranno essere in linea con le Norme più stringenti.

Siamo certi che questo approccio determinerà, prima di quanto si possa immaginare, un cambio di passo culturale di questo Paese, che porterà nel medio periodo ad una sostanziale riduzione di rischio diffusa e, quindi, una reale “prevenzione”“.

“S&A”: “AINOP e ANSFISA, due nuovi acronimi nel panorama delle infrastrutture: come interagiranno? Avete già ottenuto da AINOP le indicazioni per iniziare le procedure di controllo sulle opere di scavalco più obsolete e a rischio? Inoltre, le opere prossime al fine vita utile saranno comunque oggetto di verifica anche laddove non presentassero evidenti segni di degrado?”.

“FC”: “L’archivio informatico è uno strumento molto importante perché fornisce una fotografia aggiornata di tutte le opere infrastrutturali. Noi come ANSFISA abbiamo solo i diritti di accesso, perché l’AINOP è gestito dall’allora Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (il nuovo MIMS).

Il caricamento dei documenti è un’operazione molto complessa perché spesso si richiede di ricostruire la storia di opere che hanno 100 anni di storia sulle spalle e diversi passaggi di gestione. Tuttavia, credo che a regime possa essere uno strumento molto utile per il lavoro di tutti.

In merito alla vetustà delle opere voglio evidenziare come lo sforzo che si sta facendo è fortemente indirizzato a determinare la prioritarizzazione degli interventi, dapprima di verifica e quindi di manutenzione straordinaria.

Questa individuazione delle priorità, fondamentale per migliorare l’allocazione delle scarse risorse, si baserà sulla determinazione quantitativa delle classi di rischio, o “classi di attenzione”, che terranno conto, certamente, della vetustà delle opere, ma anche di tutti gli altri possibili indicatori di rischio”.

“S&A”: “Le Norme Tecniche per le Costruzioni definiscono le condizioni per la valutazione della sicurezza, classificando gli interventi di miglioramento o di adeguamento: sono ancora il riferimento normativo corrente per gli operatori di ANSFISA?”.

“FC”: “Le Norme tecniche per le costruzioni, con quanto hanno innovato soprattutto in merito alla sicurezza del patrimonio costruito esistente, rappresentano certamente il principale pilastro normativo per la valutazione del rischio e la progettazione ed esecuzione degli interventi sulle infrastrutture esistenti.

Lo sforzo che stiamo facendo è costruire, anche sulla base delle Norme tecniche per le Costruzioni, schemi di riferimento per i sistemi di gestione della sicurezza che dovranno essere adottati da Gestori, e che facciano correttamente interagire le varie Normative di settore (Norme tecniche per le costruzioni, LLGG sui ponti e viadotti esistenti, Norme sulle gallerie, sulla progettazione e sulle sovrastrutture stradali, ecc.)”.

“S&A”: “Il grosso del costruito in Italia non solo comincia a invecchiare, ma risulta progettato secondo Norme superate e soprattutto tarate su domande di traffico diverse, spesso concepito in assenza sia di criteri antisismici che di una cultura progettuale sensibile a temi oggi centrali come la durabilità e la sostenibilità. Il vostro compito pare molto impegnativo: quali supporti e contributi ulteriori ritiene importanti avere al fine di agevolare e assistere al meglio la vostra attività?”.

“FC”: “I sistemi di valutazione e gestione dei rischi sono concepiti per considerare anche i rischi “intrinseci” delle infrastrutture, come il concepimento progettuale ormai superato. Tutto potrà essere affrontato in maniera ragionevole e rispettosa dei vincoli ambientali ed economici, se riusciremo ad introdurre quello che ho già definito il “cambio di passo” culturale, verso una vera cultura della sicurezza. Per questo dovrà esserci un convergente impegno del Legislatore, di tutte le Istituzioni e delle forze culturali e produttive del Paese”.

Fabio Croccolo
3. L’Ing. Fabio Croccolo, Direttore di ANSFISA

ANSFISA incontra i Gestori delle infrastrutture stradali e autostradali

Lo scorso 3 Marzo si è tenuta, in modalità digitale, la prima riunione tra i vertici di ANSFISA e i rappresentanti dei Gestori delle infrastrutture stradali e autostradali.

L’incontro segna l’avvio di un percorso che, attraverso il confronto continuo tra l’Istituzione e gli operatori, porterà alla definizione del nuovo quadro procedurale a garanzia della sicurezza di strade, autostrade, ponti, viadotti e gallerie.

Al fine di avviare e strutturare le nuove attività dell’Agenzia nel settore delle infrastrutture stradali e autostradali, ANSFISA ha avviato la definizione di protocolli di collaborazione con le Direzioni del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili a sostegno dell’operatività: attualmente, infatti, la direzione si avvale di circa 40 Tecnici, un numero ancora insufficiente a garantire l’espletamento di tutte le attività richieste dalla Legge.

È inoltre in corso di definizione un disciplinare e uno schema di certificazione al fine di procedere all’accreditamento di Organismi terzi, riconosciuti da ANSFISA, per la certificazione dei processi di gestione della sicurezza da parte dei Gestori.

Sono altresì in corso di sviluppo le linee guida per l’implementazione, la certificazione e il monitoraggio delle performance delle infrastrutture e dei Gestori e la definizione di istruzioni operative per la certificazione del Personale tecnico.

A breve verranno avviati dei tavoli tecnici di confronto con gli operatori sul nuovo impianto procedurale in un’ottica di piena collaborazione con l’obiettivo di promuovere e uniformare i sistemi di gestione della Sicurezza (SGS) delle infrastrutture stradali nazionali.

Curriculum Vitae di Fabio Croccolo

Nato a Roma il 23 Marzo 1959, sposato con tre figli, Fabio Croccolo è laureato in Ingegneria Civile Trasporti e Dottore di Ricerca in Ingegneria economico-gestionale.

Già Professore Aggregato e ricercatore di Ingegneria economico-gestionale, Fabio Croccolo è Dirigente dell’allora Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti dal 1992. Ha ricoperto numerosi incarichi riguardanti i rapporti internazionali, la cooperazione territoriale, la vigilanza tecnica ed economica sui settori ferroviario e del trasporto rapido di massa, i sistemi informativi, la valutazione degli investimenti pubblici.

Dirigente Generale dal 2010, Fabio Croccolo è stato il regolatore del mercato ferroviario prima dell’istituzione dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti e, in tale veste, ha dato avvio alla competizione sul mercato dell’alta velocità ferroviaria, autorizzando l’entrata in servizio di Italo; nel 2014 è divenuto Direttore della DIGIFEMA (Direzione Generale per le Investigazioni Ferroviarie e Marittime), organismo investigativo tecnico indipendente competente per la navigazione e per i sistemi di trasporto a impianti fissi.

Da Dicembre 2019, Fabio Croccolo è il Presidente del Comitato direttivo e Direttore dell’Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie e delle Infrastrutture Stradali e Autostradali (ANSFISA). Già Consulente aziendale e Docente presso varie scuole di alta formazione, è autore di numerose pubblicazioni scientifiche di argomento tecnico, economico e organizzativo.

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