Un’opera che rappresenta un primato tecnologico italiano. A dare il semaforo verde all’apertura è stato il Presidente del Consiglio Matteo Renzi insieme al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio e a Fabio Cerchiai e Giovanni Castellucci, rispettivamente Presidente e Amministratore Delegato di Autostrade per l’Italia SpA. Gli automobilisti potranno viaggiare su 59 km di rete potenziati, scegliendo se utilizzare il tracciato già esistente o attraversare l’Appennino percorrendo i nuovi 32 km realizzati in variante. Un percorso, quest’ultimo, diretto con una quota di valico più bassa di 226 m che, si calcola, consentirà di risparmiare almeno 15 minuti di tempo e ogni anno complessivamente 100 milioni di l di carburante. Per realizzare l’opera sono stati investiti 4,1 miliardi.
L’opera
Il tracciato della Variante di Valico attraversa due regioni (per 43,181 km in Emilia-Romagna e per 14,993 km in Toscana) e si compone di 45 opere principali di cui 23 viadotti (per uno sviluppo totale di 10,4 km) e 22 gallerie (per un totale di 29,273 km).
Nata per migliorare l’Autostrada del Sole tra Bologna e Firenze, la Variante ne è diventata con il tempo la “sorellastra” dall’iter realizzativo infinito: basta pensare che per costruire i 761 km della A1, unendo Milano e Napoli, vennero impiegati solo otto anni (dal 1956 al 1964). I 62 km della variante hanno avuto fin da subito un percorso più tortuoso: un primo progetto già nel 1982, poi interminabili ostacoli fino all’inizio dell’opera negli anni Duemila. A Dicembre 2015, l’inaugurazione di un progetto che “doveva costare 3,5 miliardi, ne costerà il doppio” – come disse a suo tempo l’AD di Autostrade per l’Italia, Giovanni Castellucci.
I lavori della Variante di valico sono stati completati in nove anni ma ne sono stati necessari 24 per passare dalla prima idea progettuale all’ultima autorizzazione del 2006. Il costo dell’opera è passato dai 2,5 miliardi di Euro previsti nel 1997 ai 4,1 a consuntivo per effetto dell’aumento dei costi delle materie prime, di modifiche normative, di iter e prescrizioni autorizzative, di affinamenti progettuali. Un costo interamente a carico di Autostrade per l’Italia SpA senza ricadute sui costi di pedaggio. L’incremento, sottolinea Autostrade, è comunque al di sotto degli aumenti di costo di altre opere, pur di minore complessità.
I numeri della Variante di Valico
Rispetto al vecchio tracciato, ora il percorso è più breve di 3 km; si tratta di 59 km di tracciato potenziato, di cui 32 km in variante:
- 41 nuove gallerie per 57,3 km di carreggiata;
- 50% del tracciato complessivo in galleria;
- 41 nuovi viadotti per 16,4 km di carreggiata;
- 7,9 milioni di m3 di terra scavati in galleria;
- 14,5 milioni di m3 di terra movimentati;
- 4,2 miliardi di costo dell’opera;
- circa 30.000 milioni di ore lavorate;
- quota di valico più bassa di 226 m;
- riduzione di oltre il 30 % dei tempi.
Una grande opera ingegneristica
I lavori sono stati caratterizzati da un’elevata difficoltà tecnica poiché inseriti in uno dei territori morfologicamente più complessi d’Europa per la presenza di valli strette e tratti montuosi nonché per le peculiari caratteristiche geotecniche e geologiche.
In dettaglio, il tratto Casalecchio-Sasso Marconi-La Quercia (aperto al traffico dal 2006) è stato ampliato da due a tre corsie più la corsia di emergenza; lo svincolo di Sasso Marconi è stato rifatto; tra La Quercia e Aglio sono stati realizzati 32 km di nuova autostrada (A1 var), percorribili dallo scorso 23 Dicembre, in variante al tracciato storico; tra Aglio e Barberino è stata realizzata una nuova tratta autostradale a tre corsie, utilizzata dal 5 Dicembre 2015 per il traffico in direzione Sud e caratterizzata dalle gallerie Puliana (1.310 m) e Manganaccia (2.278 m), mentre l’autostrada esistente a quattro corsie di marcia è ora interamente riservata al traffico in direzione Nord. Sulla A1 var è presente il nuovo svincolo di Badia, e sarà presto completato anche lo svincolo di Poggiolino. I viadotti Il viadotto Reno (670 m) e il viadotto Aglio (600 m) sono tra le opere simbolo sia da un punto di vista architettonico che strutturale. Hanno luci di campata rispettivamente di 135 m e 148 m.