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La Superstrada Pedemontana Veneta

La più importante opera stradale attualmente in costruzione nella regione del Veneto

La Superstrada Pedemontana Veneta

Il tracciato

Il tracciato ha origine dalla A4 Milano-Venezia in corrispondenza del casello autostradale di Montecchio Maggiore (VI) e, dopo aver intersecato la A31 “Valdastico”, termina più a Est interconnettendosi alla A27 Venezia-Belluno a Spresiano (TV), con un percorso complessivo di circa 94,5 km.

La forte antropizzazione che caratterizza il Nord-Est e la conseguente carenza di spazi hanno determinato la necessità di operare scelte progettuali congruenti con il quadro della viabilità complessiva; rappresentativa in tal senso è la scelta di integrare nel progetto le varianti alla S.P. 246 in comune di Montecchio Maggiore e il sistema S.P. 248 e S.P. 111 “Nuova Gasparona”, sempre in provincia di Vicenza, prevedendo il loro riutilizzo come asse superstradale e al tempo stesso mantenendo la loro funzione locale come viabilità complementare.

Dal punto di vista tecnico, la Superstrada si caratterizza per il suo inserimento plani-altimetrico non semplice, in un territorio caratterizzato da numerosi vincoli anche di natura ambientale, paesaggistica e monumentale. La scelta di realizzare una Superstrada (strada principale extraurbana di tipo B) invece di un’autostrada ha consentito di avere una minore rigidità progettuale in termini di raggi planimetrici e profili altimetrici, soprattutto per inserire i numerosi tratti in trincea richiesti dagli Enti Locali, e il tutto è stato possibile anche in virtù della qualità dei terreni ghiaiosi-sabbiosi e della quota depressa della falda freatica, che consentono in fase di esecuzione lavorazioni in sicurezza anche a profondità rilevanti (fino a meno 10/12 m da p.c.).

Per contro, il ricorso per circa il 70% del tracciato a trincee o gallerie naturali e artificiali ha imposto soluzioni molto spinte e innovative per il convogliamento, trattamento e smaltimento delle acque di piattaforma.

La progettazione dell’idraulica di piattaforma della Superstrada prevede infatti una soluzione di raccolta, trattamento e allontanamento delle acque meteoriche di tipo separato, ossia già lungo il corpo stradale avviene la divisione tra acque di prima pioggia e seconda pioggia. Le prime saranno convogliate agli impianti di trattamento, comprendenti sedimentazione e filtrazione, mentre le portate eccedenti, ove possibile, sono scaricate nel suolo tramite sistemi di drenaggio quali pozzi e trincee disperdenti.

La filtrazione sarà garantita da una serie di cartucce filtranti che trattengono il particolato e assorbono le sostanze inquinanti come metalli disciolti, nutrienti e idrocarburi (il materiale filtrante è costituito da zeolite, perlite e carboni attivi).

Laddove siano presenti terreni poco permeabili, con falda particolarmente alta o nelle zone di protezione dei pozzi idropotabili (zone a protezione totale), lo scarico delle acque avviene nei corpi idrici ricettori previa laminazione in bacini o vasche realizzate in opera, garantendo così l’invarianza idraulica del territorio. L’eventuale sversamento accidentale viene stoccato in opportune vasche che permettono di immagazzinarlo e, dopo opportune analisi, stabilire la migliore tecnica di smaltimento. Nello sviluppo dell’intero tracciato le opere d’arte principali sono:

  • galleria Malo: sarà la più lunga galleria naturale della regione con uno sviluppo complessivo di 5.810 m su due distinti fornici tra i quali sono previsti 12 by-pass pedonali e 13 by-pass carrabili;
  • galleria Sant’Urbano: galleria naturale a doppio fornice dello sviluppo di 1.600 m;
  • viadotto sul Brenta: impalcato in acciaio su sette campate per una luce totale di 433 m;
  • viadotto sull’Astico: impalcato in acciaio su quattro campate per una luce totale di 180,50 m;
  • svincoli: la Superstrada prevede complessivamente la realizzazione di due barriere di esazione (interconnessione con l’Autostrada A31 e con l’Autostrada A27) e 15 caselli intermedi strutturati ognuno con piste di esazione, sottopasso pedonale, pensilina di copertura e fabbricato di casello. Il sistema di esazione proposto è conforme alla Direttiva Europea 2004/52/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 29 Aprile 2002 in materia di telepedaggio stradale nella Comunità.

Il progetto ha previsto opere di mitigazione con interventi di tipo acustico (barriere fonoassorbenti e pavimentazioni tradizionali antirumore) e opere a verde al fine di mitigare maggiormente l’impatto dell’opera sul territorio, anche se è la stessa progettazione “in trincea” la principale opera di mitigazione paesaggistica. Inoltre, sono stati previsti tratti in galleria artificiale per non interessare coni visuali di particolare interesse, quali la monumentale Tomba Brion di Carlo Scarpa a San Vito di Altivole, Villa Emo di Andrea Palladio a Vedelago, la prepalladiana Villa Agostini Tiretta a Giavera del Montello e ancora Villa Fanna a Villorba, solo per citare i contesti emergenti di maggior pregio.

In corrispondenza degli svincoli della Superstrada sono stati previsti vari punti per la valorizzazione dei prodotti tipici locali e individuati percorsi attraverso una adeguata segnaletica turistica, al fine di sostenere e valorizzare l’area pedemontana per poter sviluppare un turismo di visitazione culturale ed enogastronomico. I lavori sono attualmente in corso su tutte le 15 tratte in cui è stata virtualmente suddivisa l’opera e il cronoprogramma prevede l’apertura dell’intera opera nel 2019 con la sola eccezione della galleria di Malo, l’opera d’arte più complessa, la cui apertura al traffico è prevista per il 2020.

Dati tecnici del progetto esecutivo approvato nel Dicembre 2013

L’ambito territoriale interessato
  • Provincia di Vicenza: comuni di Brendola, Montecchio Maggiore, Trissino, Castelgomberto, Brogliano, Cornedo Vicentino, Malo, Isola Vicentina, Villaverla, Thiene, Sarcedo, Montecchio Precalcino, Breganze, Fara Vicentino, Mason Vicentino, Molvena, Pianezze, Marostica, Nove, Bassano del Grappa, Rosà, Cassola, Mussolente, Romano d’Ezzelino;
  • provincia di Treviso: comuni di Loria, San Zenone degli Ezzelini, Riese Pio X, Altivole, Vedelago, Castelfranco Veneto, Montebelluna, Castello di Godego, Trevignano, Volpago del Montello, Giavera del Montello, Povegliano, Villorba, Spresiano.
Lunghezza degli interventi
  • Lunghezza complessiva asse principale: 94,557 km (compreso adeguamento in sede del tratto var. S.P. 246).