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La nuova Via della Seta – seconda parte

Per concretizzare gli obiettivi del Paese, secondo la Cina lo strumento migliore è quello di realizzare una cintura economica che ripercorra le tracce della Via della Seta, comprendendo quindi anche l’Europa quale terminale occidentale

La nuova Via della Seta - seconda parte

La situazione in cui al momento si trova la Cina richiede che lo sviluppo pacifico e la difesa degli interessi nazionali possano trovare un equilibrio. Si tratta infatti di due elementi chiave della politica estera del Paese, che però entrano in conflitto e devono essere gestiti entrambi con la massima attenzione.

La sicurezza nella regione asiatica rappresenta una priorità affinché gli interessi economici e l’approvvigionamento di risorse energetiche vengano mantenuti. Il controllo dei mari vicini attraverso la modernizzazione della marina militare, l’avanzamento dei diritti di sovranità nel Mar Cinese e l’integrazione sul mercato regionale costituiscono per il Governo cinese i tre principali obiettivi di sicurezza.

Per quanto riguarda gli scambi commerciali, il Mar Cinese Meridionale rappresenta uno degli snodi più importanti del commercio marittimo mondiale. Il 50% delle petroliere a livello globale percorre rotte passanti per il Mar Cinese Meridionale e il traffico totale supera di tre volte quello del canale di Suez e di cinque volte quello del Canale di Panama.

La Cina, mostrando poco rispetto degli accordi internazionali, ha attuato a partire dal 2012 alcune azioni aggressive volte a rafforzare la propria presenza negli arcipelaghi contesi. Le Filippine non sono però rimaste passive e hanno inoltrato una notifica di reclamo al Tribunale Internazionale del Diritto del Mare.

Il Governo di Xi Jinping ha ribadito, a partire dal 2013, di non voler sacrificare gli interessi nazionali ma che la linea dello sviluppo pacifico non può assolutamente essere abbandonata.

Evitando sempre una degenerazione della situazione che risulterebbe sfavorevole al Paese, la Cina ha portato avanti numerose mosse ritenute intimidatorie dalle Nazioni coinvolte. Tra le azioni più imponenti troviamo sicuramente la costruzione di strutture artificiali e l’ampiamento di arcipelaghi attraverso lavori di drenaggio dei fondali allo scopo di creare nuove isole.

Nella regione sono stanziate sempre più navi militari, tra cui parecchie portaerei e, non lontano dalle coste del Vietnam, sono presenti piattaforme petrolifere cinesi. Anche l’importanza della regione dell’Asia Centrale nell’ambito della politica estera cinese ha assunto un ruolo sempre maggiore grazie al progetto One Belt, One Road.