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La nuova Via della Seta – seconda parte

Per concretizzare gli obiettivi del Paese, secondo la Cina lo strumento migliore è quello di realizzare una cintura economica che ripercorra le tracce della Via della Seta, comprendendo quindi anche l’Europa quale terminale occidentale

La nuova Via della Seta - seconda parte

I principali rischi

L’iniziativa cinese, se considerata a livello generale, può presentare due diversi obiettivi. Sul piano economico, l’aumento delle esportazioni, l’accesso a nuovi collegamenti per la ricezione di materie prime e il rilancio delle Aziende verso una fetta di mercato di livello più alto presentano il progetto come uno strumento dello sviluppo del settore a livello nazionale.

Dal punto di vista politico, si delinea invece l’intenzione di ridurre le tensioni politiche interne, soprattutto quelle scaturite dai movimenti indipendentisti e separatisti portati avanti da alcune minoranze etniche e quelle con le Nazioni dell’Asia orientale e Sud-orientale.

Una valutazione d’insieme del piano BRI può far sorgere alcune perplessità sulle principali difficoltà a livello nazionale ed estero che la realizzazione degli obiettivi potrebbe incontrare.

È necessario tenere presente che gli obiettivi proposti sono molti e alcuni ambiziosi: anche gli aspetti toccati abbracciano il campo economico, politico e della sicurezza, facendo così aumentare la possibilità di un eccesso di fiducia nei partner o difficoltà impreviste, che rischiano di ostacolare il percorso di attuazione.

Tra le sfide esterne che potrebbero rallentare la realizzazione del progetto figurano, per esempio, questioni ambientali, instabilità o cambiamenti politici, che non permettano di raggiungere accordi tra le Nazioni, difficoltà economiche dovute a eventi esterni oppure ancora difficoltà nel gestire questioni etniche e religiose.

Tutti questi aspetti sono difficilmente prevedibili dalla Cina e ancor meno controllabili. Uno studio condotto da “The Economist” ha cercato di stilare una classifica del rischio riguardante le Nazioni coinvolte nel progetto BRI, tenendo conto di diversi fattori.

I criteri considerati maggiormente sono stati la sicurezza nazionale, la stabilità politica, i rischi economici, lo stato di salute del mercato del lavoro e il livello delle infrastrutture locali.

Molte Nazioni dell’Asia centrale sono risultate tra quelle con il più alto livello di rischio, nonostante siano tra i partner più importanti per realizzare tre dei sei Corridoi economici.