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Focus A22 – Marzo/Aprile 2019

Le ultime iniziative, i progetti e le attività di Autostrada del Brennero SpA, Gestore della Autostrada A22, realtà infrastrutturale tra le più importanti d’Europa

Focus A22

Il Presidente della Regione Trentino Alto Adige/Südtirol, Tullio Odorizzi, già nel 1952 comprese che “era indispensabile migliorare radicalmente la viabilità”. Il suo Assessore Donato Turrini fu così incaricato di convincere il Ministro della Repubblica Italiana, Salvatore Aldisio e i Tecnici dell’ANAS, della necessità di realizzare un’autostrada al Brennero.

La risposta, nel Marzo del ‘53, non lasciava molte speranze: per il Governo un miglioramento della Statale 12 era sufficiente e di autostrada  si sarebbe riparlato, forse, più avanti. La Legge Romita del 1955, che definiva la futura ossatura delle rete autostradale nazionale, non prevedeva alcuna autostrada al Brennero.

Scriveva Turrini a tal proposito: “Senza tenere presente che questa rete interna mancava di una fonte fondamentale di alimentazione se non veniva allacciata all’Europa Centrale attraverso le Alpi”.

Questa fu la prima grande intuizione: in un’Europa che si stava promettendo di diventare unita, una rete autostradale interna, anche eccellente, sarebbe stata inutile se non connessa al resto del continente.

In quest’ottica, non è difficile capire che con l’autostrada non si realizzò solo una striscia d’asfalto in grado di spostare persone e merci, ma un ponte capace di unire l’Italia all’Europa.

L’opera ottenne così tutte le autorizzazioni necessarie per essere realizzata e venne terminata nella sua interezza l’11 Aprile 1974. Grazie all’Autostrada del Brennero, il Nord della Norvegia era ora collegato con il Sud Italia, come previsto nell’ormai lontano 1950 dalla convenzione di Ginevra.

Nonostante le enormi difficoltà tecniche sostenute nel tratto tra Bolzano e il Brennero, alla fine il costo medio a chilometro fu di 780 milioni di Lire – 243 miliardi il costo complessivo – ben inferiore a quelli sostenuti per opere consimili nella stessa epoca.

La revisione delle tariffe nel 1978 fece nuovamente respirare la Società che nel 1984, a dieci anni dal termine dei lavori, poteva già vantare il primo bilancio in pareggio, ben prima di quanto inizialmente previsto nel piano economico finanziario.

Oggi, a distanza di 60 anni, la Società Autostrada del Brennero mostra di non aver perso quello sguardo lungo che ebbero i suoi padri, capaci di intuire, già negli anni Cinquanta, la necessità di costruire un’autostrada.

La Società Autostrada del Brennero è stata, ed è auspicabile possa continuare ad essere, una Società delle Comunità locali al servizio dell’Italia e dell’Europa.