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L’ammodernamento del canale di Suez: scenari e prospettive

L’importante evolversi con ampliamento di nuovi flussi di traffico e il necessario adeguamento delle dotazioni infrastrutturali esistenti tra Oriente e Occidente

L’ammodernamento del canale di Suez: scenari e prospettive

Il bacino del Mediterraneo, di Suez e il Golfo costituiscono un’area sempre più integrata che fa da cerniera tra Oriente e Occidente, una direttrice di sviluppo che oggi – e ancor più in prospettiva – rappresenta un’opportunità per le Imprese italiane sia come sbocco per l’export, sia come target per investimenti produttivi. Il raddoppio del Canale di Suez e le nuove dinamiche logistico-marittime e produttive vedono un ampliamento del baricentro mondiale dei flussi di merci, che trasforma il Mediterraneo in un “Mediterraneo allargato” al Golfo Persico. Tale evoluzione rappresenta un’importante opportunità con il crearsi di nuovi flussi di traffico che, però, richiedono un adeguamento delle dotazioni infrastrutturali esistenti nell’area. Il protagonismo mondiale di Suez vedrà aumentare anche il ruolo del Golfo: l’opera rafforza infatti la direttrice Europa Mediterraneo-Suez-Golfo, che collega l’Asia alla costa orientale degli Stati Uniti.

  • Vista del canale di Suez
    Vista del canale di Suez
    Vista del canale di Suez
  • Navi portacontainer in transito nel Canale di Suez
    Navi portacontainer in transito nel Canale di Suez
    Navi portacontainer in transito nel Canale di Suez
  • Navi portacontainer in transito nel Canale di Suez
    Navi portacontainer in transito nel Canale di Suez
    Navi portacontainer in transito nel Canale di Suez
  • Navi e merci in transito nel Canale di Suez
    Navi e merci in transito nel Canale di Suez
    Navi e merci in transito nel Canale di Suez
  • Il dragaggio per l’ingrandimento di canali di accesso
    Il dragaggio per l’ingrandimento di canali di accesso
  • Il dragaggio per l’ingrandimento di canali di accesso
    Il dragaggio per l’ingrandimento di canali di accesso
  • Il piano di sviluppo regionale per il Canale di Suez
    Il piano di sviluppo regionale per il Canale di Suez
  • L’analisi dei giorni delle distanze di alcune rotte tra Asia, Europa e Costa Est degli Stati Uniti
    L’analisi dei giorni delle distanze di alcune rotte tra Asia, Europa e Costa Est degli Stati Uniti
  • I costi operativi per tipologia di nave e stima del risparmio annuo (dati in Euro)
    I costi operativi per tipologia di nave e stima del risparmio annuo (dati in Euro)
  • L’ammodernamento del canale di Suez: scenari e prospettive
    L’ammodernamento del canale di Suez: scenari e prospettive

I trend di traffico

Attraverso il Canale transita annualmente tra il 7% e l’8% del totale delle merci commerciate a livello mondiale. Questo ha significato il passaggio di 822 milioni di t di prodotti nel 2014 di cui 416 milioni nella direzione Nord-Sud e 406 milioni da Sud a Nord. In dettaglio, nel 2014 sono transitate 822 milioni di t di merci e oltre 17.000 navi di cui il 50% rappresentato da navi portacontainer. Tra il 2000 e il 2014, il traffico delle merci attraverso Suez è aumentato del 120%; nello stesso periodo, il traffico container Nord-Sud è cresciuto del 187% mentre nella direttrice opposta è aumentato del 219%. Ponendo l’attenzione sulle direttrici di traffico marittimo di transito, emerge chiaramente il ruolo crescente del Golfo quale area di origine delle spedizioni. Infatti, nel 2014 essa concentrava il 34% delle spedizioni, per un valore di 137 milioni di t, ponendosi in seconda posizione rispetto al Sud Est asiatico, da cui nel 2014 sono state inviate merci per 161 milioni di t.

Analizzando inoltre la direzione dei traffici, emerge che se tra il 2001 e il 2007 vi era una netta prevalenza dei flussi da Sud a Nord, mediamente il 57% del totale, a partire dal 2008 vi è stata una progressiva contrazione dei trasporti dall’Asia verso l’Europa, che è perdurata anche nel primo semestre del 2015, riducendo al 49% del totale la rilevanza dei flussi Sud-Nord. Questo risultato è legato alla crisi economica che ha colpito in particolare i consumi europei. Significativo è stato il biennio 2007-2009, quando i passaggi da Sud a Nord attraverso il Canale si sono ridotti di oltre 160 milioni di t.

Il nuovo impianto

Suez è uno dei principali snodi dei traffici marittimi mondiali, con un transito di 17.000 navi nel 2014, che ha significato fino al recente ammodernamento, in media, il passaggio di circa 47 unità al giorno. Il vecchio sistema si sviluppava lungo 192 km tra la baia di Port Said e il Golfo di Suez ed era organizzato per permettere il transito di tre convogli alternati. La velocità di transito era limitata a 6-8 nodi, che consentiva il superamento del Canale in un intervallo compreso tra le 12 e le 16 ore con una distanza fra le navi di 2-3 km secondo la tipologia di carico.

Il rinnovamento è stato implementato attraverso la realizzazione di lavori su una tratta di 72 km che, oggi, permette il transito contemporaneo di un numero maggiore di convogli, con un conseguente raddoppio della capacità. Le attività hanno comportato lo scavo di un nuovo percorso di 35 km in affiancamento all’esistente e l’ampliamento e approfondimento dell’attuale Canale per una tratta di 37 km. Inoltre, è stato dragato il tratto esistente fino alla profondità di 24 m. È stata pianificata la costruzione di sei gallerie subalvee di collegamento con la Penisola del Sinai per il passaggio di mezzi stradali e ferroviari. Infine, si è previsto di ampliare la profondità dei due by-pass Great Bitter e Ballah. Nello specifico sarà consentita una riduzione dei tempi di percorrenza (ora stimati in 6-7 ore) con un incremento della capacità media di traffico giornaliero a 97 navi (dalla precedente media di 49); inoltre, non saranno posti limiti alla capacità delle mega navi container in transito (gli orderbook al 2015 prevedono un aumento, entro il 2018, di tale flotta pari al 77% se si prende in considerazione anche la fascia delle megaships da 18.000-21.000 TEU).