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“La nuova Romea? Ve la faccio io”

Il "Progettone" sui dragaggi e lo stralcio del tratto Cesena-Porto Garibaldi: l'Ing. Galliano Di Marco, Presidente dell'Autorità Portuale di Ravenna, scopre le carte. Priorità ai progetti in grado di reggersi da soli dal punto di vista economico

“S&A”: “E allora qual è la soluzione?”.
“GDM”: “Lo stralcio del tratto Porto Garibaldi-Cesena, con un casello dedicato al porto di Ravenna. E’ la stessa proposta che, dieci anni fa, feci io stesso quando ricoprivo l’incarico di Amministratore Delegato della Società di Progetto Nuova Romea SpA, per conto di Autostrade SpA. In questo modo, il porto avrebbe uno sbocco a Nord, collegandosi alla A13 Bologna-Padova tramite il raccordo Ferrara-Porto Garibaldi, che diventerà anch’esso un’autostrada”.

“S&A”: “Quali sarebbero i costi dello stralcio da lei proposto?”.
“GDM”: “Meno di 2 miliardi di Euro. E con un project financing che starebbe in piedi praticamente da solo, con un contributo statale minimo o addirittura con fondi esclusivamente privati, lavorando bene sulle tariffe e sulle defiscalizzazioni per il soggetto proponente”.

“S&A”: “Stato ed Enti Locali la seguiranno?”.
“GDM”: “Lo stralcio Porto Garibaldi-Cesena è stato già inserito nel PRIT (Piano Regionale Integrato Trasporti) delle Regione Emilia-Romagna. A livello statale si parla ancora di realizzare tutto l’asse in un’unica soluzione, ma credo che prima o poi dovranno prendere atto della realtà. Guardi, le dirò di più: sono disposto io stesso a fare il Commissario Straordinario per la realizzazione del suddetto ‘stralcio funzionale’. E lo farei gratis”.

“S&A”: “Quindi il modello, secondo lei, è quello seguito in Veneto con il Passante di Mestre”.
“GDM”: “Sì. Io stesso sono stato Amministratore Delegato della Società Passante di Mestre, che poi ha passato la palla al Commissario Straordinario Silvano Vernizzi. Con i poteri commissariali si possono bypassare passaggi burocratici inutili senza saltare quelli più importanti, come la Valutazione di Impatto Ambientale. Chiedere meno burocrazia non significa chiedere meno regole: si figuri, siamo in Emilia-Romagna e qui il rispetto della Legge, giustamente, è religione”.

“S&A”: “E per quanto riguarda i collegamenti ferroviari?”.
“GDM”: “Siamo messi benissimo, grazie ai collegamenti con l’Interporto di Verona e con il terminal Contship di Melzo (MI). Con il 14% delle merci movimentate su rotaia, siamo il terzo porto in Italia dopo La Spezia e Genova. Abbiamo solo bisogno di incrementare il numero di treni disponibili”.

“S&A”: “Qual è la sua posizione nei confronti dei progetti di riforma portuale attualmente sul tavolo del Ministro Lupi?”
“GDM”: “La proposta presentata a Gennaio dal Ministro Lupi non serve a risolvere le vere emergenze della portualità italiana. È sbagliato accorpare più porti importanti per creare Distretti Logistici “sulla carta”. Ripartiamo invece, come fa la proposta Del PD e di Debora Serracchiani, dai core ports individuati dalle reti TEN-T: Genova, La Spezia, Livorno, Napoli, Gioia Tauro, Palermo, Taranto, Ravenna, Venezia e Trieste. Mettiamoci pure Ancona, Bari, Augusta e Cagliari, che sono stati aggiunti successivamente. Per me va bene: cominciamo a fare 10-14 Autorità Portuali anziché 24. È dalle reti TEN-T che dobbiamo ripartire, non dalle pressioni di qualche lobby. La politica deve avere una strategia, deve guardare i numeri. E questo vale anche per i progetti, a volte faraonici, che alcune Autorità Portuali stanno proponendo: il nostro ‘Progettone’, economicamente, sta in piedi, la BEI ci ha fatto le pulci. Altri, molto meno, e lo Stato non può permettersi di buttare altro denaro. La mia proposta è di fare una ‘Full Due Diligence’ di tutti i progetti portuali affrontati dal CIPE o comunque finanziati da fondi statali. Quelli che non superano questo esame, devono essere accantonati. Sarebbe necessaria anche una radicale Riforma della Legge Obiettivo che, nata con nobili intenti e chiari obiettivi, si è poi trasformata in una ‘lista della spesa’ di opere molto spesso inutili. Il Governo, lo Stato, si devono riappropriare del loro ruolo ‘centrale’ e mettere fine ai danni fatti dal falso federalismo cui abbiamo assistito in questi anni”.

“S&A”: “Chiudiamo con una nota personale: qual è il suo sogno nel cassetto, o se preferisce… nel container?”.
“GDM”: “Non ho dubbi. Superare enezia come tonnellaggio totale, anche considerando le rinfuse liquide. Ce la faremo, vedrete, e renderemo Ravenna un porto di livello europeo”.