Condividi, , Google Plus, LinkedIn,

Stampa

Posted in:

People Mover: tecnologia e innovazione nel progetto del viadotto metallico di Bologna

Tecnologia e innovazione nel progetto del viadotto metallico del People Mover di Bologna

Questa operatività è stata possibile prevedendo la possibilità di inserire le spine dall’alto (possibile poiché esse trasmettono solo azioni orizzontali trasversali) e collegando i perni con piatti imbullonati anch’essi in Hardox 400 ad alta tenacità. Nella fase provvisoria di assemblaggio i giunti sono stati bloccati con piastre rigide, svincolando la posa in opera e l’inserzione dei perni, dalle operazioni di regolazione dei giunti stessi.

In ogni caso ogni singolo perno, ovvero ogni singola piastra, sono sufficienti a trasferire il taglio verticale presente nelle sezioni di giunto in assenza di traffico, rendendo così possibile le operazioni di manutenzione e di eventuale sostituzione di elementi senza la necessità di disporre dispositivi temporanei di sostegno della struttura.

In alcuni giunti, laddove le pile sono particolarmente alte, i giunti sono collegati anche con molle a doppio effetto che formano una specie di catena cinematica elastica al fine di contenere gli spostamenti mutui in presenza di scuotimenti sismici. 

Il collaudo

Un ultimo tema interessante affrontato nella costruzione del viadotto riguarda le modalità di verifica e il collaudo delle strutture, tema interessante sia per il numero di campate sia per le specificità della geometria e del carico che le sollecita. L’impalcato sostiene una via di corsa esclusiva destinata ad un solo tipo di veicolo, questo rende di fatto impossibile ipotizzare una prova di carico con normali mezzi stradali, come avviene appunto per i ponti stradali.

La finitura superficiale della via di corsa, cioè delle due piattabande superiori destinate al passaggio delle ruote del treno, inoltre la rende facilmente danneggiabile dal posizionamento di carichi di tipo statico non adeguatamente configurati. Per ovviare a queste difficoltà si è studiato con la commissione di collaudo un sistema di prove statiche e dinamiche, miranti a testare sia il comportamento dell’impalcato sia delle pile, che minimizzasse i rischi di danneggiamento delle strutture e permettesse di rendere transitabile in sicurezza il viadotto al treno in tempi brevi.