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L’analisi del rischio sismico di viadotti a rete: un possibile approccio

L’Italia ha un ingente patrimonio di opere d’arte autostradali in esercizio da 40-50 anni. Il loro risanamento e adeguamento sismico richiede un impegno finanziario tale da imporre una gradualità degli interventi da definirsi in base a criteri il più possibile oggettivi

L’analisi del rischio sismico di viadotti a rete: un possibile approccio

La pericolosità sismica e l’esposizione sono parametri definiti direttamente o indirettamente dalla Normativa, in base ai quali, una volta nota la posizione geografica del sito dove sorge l’opera e la funzione che essa svolge, si è in grado di definire l’entità e la probabilità che un determinato evento sismico possa verificarsi nel corso della vita utile della stessa.

La vulnerabilità sismica è invece una caratteristica intrinseca d’ogni singola opera, legata ai criteri progettuali utilizzati per il dimensionamento, alle metodologie costruttive e al suo stato di conservazione, ecc..

L’approccio normativo e le metodologie di calcolo

La prerogativa fondamentale da garantire nel passare da analisi di vulnerabilità di singole opere d’arte a quella estesa all’intera rete infrastrutturale di cui fanno parte risiede nell’esigenza di limitare quanto più possibile la disomogeneità di giudizio fra le varie opere.

La Normativa vigente consente al Progettista di scegliere l’approccio di analisi più opportuno e indica dei percorsi di conoscenza legati alla tipologia di analisi che intende seguire. In tale ambito, la nuova Normativa sulle costruzioni (NTC2018) non si discosta rispetto alle indicazioni previste nella precedente versione (NTC2008), anche se approfondisce meglio alcuni aspetti, come, ad esempio, l’esigenza di approcciare al tema dell’incremento della sicurezza sismica sul costruito con maggior prudenza anche nell’ottica della sostenibilità finanziaria degli interventi.

Mancano ancora le relative istruzioni. In quelle del 2008, viene data la possibilità di realizzare, in alternativa, un approccio in termini di resistenza, che prevede delle analisi statiche o dinamiche, lineari con spettro elastico o di progetto, ovvero delle analisi statiche non lineari, definendo delle procedure semplificate per la risoluzione del problema secondo un approccio in termini di risposta in duttilità.

Tali metodi portano a risultati paragonabili solo se basati su ipotesi congruenti sulle capacità dissipative delle strutture esistenti, con una leggera maggiore sicurezza associata, in ogni caso, all’approccio in termini di resistenza.