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Interventi sui viadotti della Strada dei Parchi

Gli eventi sismici del 2009 in Abruzzo hanno evidenziato l’elevata vulnerabilità, in fase di sisma, degli apparecchi di appoggio di gran parte dei viadotti delle Autostrade A24 e A25

La cantierizzazione e le fasi esecutive 

L’avvio e la durata prevista dei lavori

La capillarità e l’urgenza degli interventi sui viadotti della Strada dei Parchi ha richiesto un’attenta pianificazione delle attività, che ha sfruttato al massimo le sinergie possibili tra l’Impresa costruttrice, il RUP, l’ufficio Direzione Lavori e i Progettisti.

I lavori, iniziati il 6 Maggio 2017, si sarebbero dovuti ultimare dopo 550 giorni, ossia il 7 Novembre 2018, scontando una forzosa interruzione dei cantieri con occupazione della sede stradale durante i mesi invernali (Novembre-Aprile).

Durante questo periodo, i rigidi protocolli operativi imposti da Viabilità Italia, struttura del Ministero dell’Interno incaricata di prevenire, gestire, controllare e pianificare ogni possibile situazione critica per la viabilità nazionale, dispongono che la carreggiata stradale non sia occupata da cantieri permanenti.

Solo successivamente all’avvio dei lavori, tenuto conto dell’urgenza degli stessi, Viabilità Italia ha emesso uno specifico piano neve dedicato alla situazione di Strada dei Parchi, consentendo, sotto specifiche e molto limitanti prescrizioni operative, di mantenere attivi i cantieri anche durante l’inverno, consentendo così di prevedere una ultimazione anticipata nel mese di Giugno 2018. 

L’organizzazione dei lavori

La dislocazione dei cantieri lungo tutta l’infrastruttura autostradale della Strada dei Parchi e la necessità di avere adeguati spazi per lo stoccaggio dei materiali hanno condotto l’Impresa ad individuare un unico campo base, baricentrico rispetto ai tre rami delle autostrade, ubicato presso la stazione autostradale di Valle del Salto, in prossimità dello Svincolo Direzionale di Torano.

Qui hanno trovato collocazione gli uffici, il magazzino e il piazzale di stoccaggio. Questa scelta logistica ha comportato una maggiore movimentazione degli elementi da montare. In relazione all’accessibilità della base delle pile e alla loro altezza, sono state individuate le tipologie di ponteggio da adottare.

Nel caso di pile la cui base era raggiungibile, sono stati utilizzati dei ponteggi tradizionali a tubo giunto ovvero a telaio prefabbricato, mentre per le pile più alte si è ricorso a piattaforme autosollevanti.

In tutti gli altri casi, essendo impraticabile l’utilizzo di by-bridge per il peso degli elementi da installare, sono stati progettati e realizzati ponteggi speciali montati a sbalzo che, ingombrando la piattaforma autostradale, hanno richiesto una attenta pianificazione della cantierizzazione stradale e il ricorso a un imponente apparato di segnaletica e sorveglianza, organizzato anche con speciali squadre antincendio operative 24 ore su 24.