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Interventi sui viadotti della Strada dei Parchi

Gli eventi sismici del 2009 in Abruzzo hanno evidenziato l’elevata vulnerabilità, in fase di sisma, degli apparecchi di appoggio di gran parte dei viadotti delle Autostrade A24 e A25

Le tipologie degli impalcati e degli interventi

Individuato il criterio base della progettazione, si è passati alla scelta della soluzione che doveva tener in conto anche di una tempistica ridottissima e della necessità di limitare al minimo le soggezioni al traffico autostradale.

Per prima cosa sono stati eseguiti i rilievi di dettaglio del piano appoggi delle pile e delle spalle e sono state catalogate le varie tipologie di impalcati al fine di individuare delle soluzioni tipologiche e modulabili, tali da poter essere facilmente adattate ai circa 2.000 pulvini interessati dagli interventi. Sono state individuate tre tipologie di impalcati e per ciascuna di esse è stata studiata una soluzione ad hoc:

  • Tipo A – ponti e viadotti con travi a “I” semplicemente poggiate;
  • Tipo B – ponti e viadotti con travi a cassone su schema continuo;
  • Tipo C – ponti e viadotti con travi a cassone semplicemente poggiati.
La tipologia A

Gli impalcati di tipo A sono realizzati con quattro travi semplicemente appoggiate, con luce tipica di 30 m, solidarizzate in opera con il getto della soletta e dei trasversi; sono più frequenti nelle tratte più datate dell’autostrada (Roma-L’Aquila).

Per questa tipologia di impalcati, la scelta della soluzione è stata condizionata dal ridotto varco disponibile fra intradosso, trave e pulvini, che in alcuni casi è risultato inferiore a 30 cm, e dalla necessità di non sollecitare il pulvino in corrispondenza dei bordi, anche per non variare lo schema di carico della pila.

La soluzione adottata prevede una struttura metallica che sostiene l’appoggio ausiliario posto in avanzamento rispetto a quello esistente e che, con un meccanismo a leva con fulcro, posto in asse appoggi mobili, trasferisce le azioni permanenti alla pila.

Sotto ciascuna trave è previsto un apparecchio di appoggio ausiliario in neoprene armato capace di sostenere solo azioni verticali e di garantire le escursioni per variazioni termiche.

Per alcuni viadotti della zona di Roma (precedentemente non classificata a rischio sismico) che non presentavano ritegni trasversali, è stato necessario abbinare all’intervento tipologico appena descritto dei nuovi ritegni sismici trasversali.