L’elevata vulnerabilità dei viadotti delle due tratte autostradali della Strada dei Parchi si è evidenziata, a seguito del sisma che nel 2009 ha colpito l’Abruzzo, con la rottura di alcuni appoggi mobili e il conseguente insorgere di un salto di quota fra impalcati contigui (scalinamento).
Nell’articolo si descrivono gli interventi volti a evitare il ripetersi di questi fenomeni: l’obiettivo principale è stato quello di preservare la sicurezza delle opere esistenti senza che fosse necessario alcun intervento di rinforzo (www.mpaing.com).
Da ciò, la ricerca di soluzioni e tecnologie compatibili con le capacità prestazionali delle opere esistenti, la cantierabilità e la sicurezza dell’infrastruttura, che doveva rimanere in esercizio per tutta la durata dei lavori.
L’inquadramento territoriale
La Strada dei Parchi costituisce un sistema infrastrutturale strategico per l’intera Nazione, basato sull’integrazione funzionale e trasportistica di due importanti itinerari autostradali:
- l’Autostrada A24, che collega con i suoi 166,5 km Roma con L’Aquila e Teramo;
- l’Autostrada A25 che, dall’interconnessione con l’A24 in corrispondenza dello svincolo direzionale di Torano, conduce dopo 114,9 km, all’Autostrada A14 Bologna-Bari in prossimità della città di Pescara.
La costruzione delle due autostrade che compongono la Strada dei Parchi, a partire dalla fine degli anni Sessanta, ha rappresentato un importante elemento di sviluppo delle Regioni interessate, consentendo collegamenti rapidi tra città e paesi prima quasi isolati.