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Il risanamento delle solette dei ponti

L’intervento progettuale sul ponte lungo la S.P. 74/II che scavalca il fiume Dittaino prevede l’applicazione di una lastra di rinforzo in calcestruzzo sulla soletta, con il compito di impermeabilizzare la superficie e di esercitare un’azione di rinforzo strutturale

Il risanamento delle solette dei ponti

L’intervento strutturale di realizzazione o rifacimento del cordolo bordo-ponte, e la realizzazione della lastra di rinforzo della soletta (ai sensi del Decreto Ministeriale 14.1.2008 §8.4.3 e della Circolare n° 617 del 2 Febbraio 2009 C8.4.3), si configura come intervento locale, per cui è possibile condurre le analisi strutturali limitatamente al cordolo ed alla lastra e verificarne gli effetti che si generano sugli altri elementi strutturali cui è connesso, evitando di fatto la verifica strutturale dell’intero sistema statico del ponte [7].

Il valore delle forze d’impatto, che le varie Normative sulla progettazione dei ponti prevedono di far agire sulle barriere, si è incrementato nel tempo. Gli sbalzi delle solette da ponte, dove di solito si installano le barriere”, oltre a essere sottoposti a incrementi di carichi verticali (carichi isolati da considerare nello studio degli urti) devono essere verificati per gli incrementi delle azioni taglianti e torcenti, che a volte sono incompatibili con le caratteristiche meccaniche degli sbalzi [5]. 

La lastra di rinforzo

Per valutare gli effetti che la lastra di rinforzo genera sulla soletta del ponte, compresi gli sbalzi, è stato realizzato un modello agli elementi finiti tramite gli elementi “brick”. Tali elementi possiedono la proprietà di poter essere definiti con materiali aventi caratteristiche differenti ed essere assemblati nel rispetto delle condizioni di congruenza [6, 9 e 10].

Il modello di calcolo è stato ottenuto sovrapponendo gli elementi brick elementari delle dimensioni di 10x10x10 cm aventi differenti caratteristiche meccaniche (soletta esistente Rck 25, lastra di rinforzo Rck 50).

I modelli realizzati vengono caricati, in accordo alle indicazioni riportati nelle NTC, con i carichi verticali (sovrastrutture, carichi veicolari, ecc.) e con i carichi orizzontali e torcenti (forze d’urto, momenti torcenti…).

Lo schema statico della soletta viene definito come incastrato alle strutture del ponte, mentre nella zona dove è installata la barriera è definito “a mensola” [9 e 10].

Il confronto dello stato tensionale generato nelle due simulazioni mostra che la soletta in cui è stata inserita la lastra di rinforzo a fronte di un incremento modesto del peso complessivo della soletta (da 700 kg/m2 a 760 kg/m2) presenta un decremento delle tensioni principali massime significativo (da 8,03 kg/cm2 a 3,94 kg/cm2), che risulta fondamentale soprattutto per le aree “mensola”.