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Un risanamento performante

Un esempio di risanamento di una strada ammalorata con prestazioni performanti è stato sperimentato dal compartimento ANAS per il Veneto sulla S.S. n° 434 Transpolesana

L’intervento è risultato innovativo sia dal punto di vista della tecnologia adottata che dal sistema costruttivo infatti è conciso la velocità di esecuzione e la garanzia del risultato.

Immagini

  • Un treno di riciclaggio con la nuova Wirtgen WR 250 in azione
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    Un treno di riciclaggio con la nuova Wirtgen WR 250 in azione
  • Un particolare dello strato di conglomerato schiumato fresco
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    Un particolare dello strato di conglomerato schiumato fresco
  • Due treni della Ecovie in azione
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    Due treni della Ecovie in azione
Lo stato della strada

Il problema da risolvere è il grave deterioramento della S.S. n° 434 “Transpolesana”, una strada a due carreggiate separate con due corsie ognuna che collega Verona con Rovigo e che in varie tratte presenta vistosi cedimenti e ormaiamenti.

Tali cedimenti, sintomatici dell’ammaloramento strutturale della fondazione stradale, comportano un grave pericolo per la circolazione veicolare; si sono verificati a causa della fondazione stradale insufficiente a sopportare il traffico pesante notevolmente aumentato negli ultimi decenni. Inoltre, da sondaggi e verifiche eseguite in sito, si è potuto verificare che fra le cause del deterioramento c’è la scarsa portanza dei terreni costituenti i rilevati e i loro piani di posa sottostanti anche per l’escursione della falda molto alta presente in zona.

Ciò che è apparso subito chiaro è stato che durante i periodi piovosi e invernali la sovrastruttura stradale risulta in condizioni di annegamento e quindi altamente plastica, perdendo pertanto la sua capacità portante che sotto il carico pesante patisce lesioni e deformazioni che permettono alle acque meteoriche di infiltrarsi ed aumentare il degrado superficiale.

La soluzione

La soluzione proposta e progettata dai Tecnici del Compartimento ANAS per il Veneto – Ing. Ettore de La Grennelais, Geom. Antonio Marongiu, Geom. Franco Costantini con la collaborazione del Prof. Ing. Marco Pasetto, Ordinario della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Padova – è stata la seguente:

  1. risanamenti profondi (interessanti le corsie di marcia lenta):
    • fresatura a freddo della pavimentazione stradale deteriorata per uno spessore di 12 cm;
    • rigenerazione in sito della sovrastruttura esistente per uno spessore di 30 cm;
    • strato di base in conglomerato bituminoso ad alto modulo per uno spessore di 8 cm;
    • strato di usura in conglomerato bituminoso con bitume Hard per uno spessore di 4 cm;
  2. risanamenti superficiali (interessanti sia corsia di marcia lenta che sorpasso):
    • fresatura a freddo della pavimentazione stradale deteriorata per uno spessore 8 cm;
    • strato di binder in conglomerato bituminoso ad alto modulo per uno spessore di 4 cm;
    • geogriglia in poliestere accoppiata a geotessile con resistenza a trazione di 50 kN/m;
    • strato di usura in conglomerato bituminoso con bitume Hard per uno spessore di 4 cm.

Tali soluzioni hanno consentito di conseguire i seguenti risultati:

  • aumento della capacità portante della struttura stradale;
  • elevata stabilità e resistenza all’ormaiamento;
  • minore sensibilità degli strati all’infiltrazione delle acque meteoriche;
  • velocità di esecuzione e riapertura al traffico;
  • minore impatto del cantiere dal punto di vista ambientale.
Arriva la cavalleria…

I lavori sono stati affidati alla CO.MAS. Srl, Azienda storica rodigina specializzata in opere stradali che si è avvalsa della Ecovie, Società leader in rigenerazione a freddo di pavimentazioni, che ha messo a disposizione competenza, uomini e “artiglieria pesante” guidati sul campo dal Tecnico Davide Bertazzo.

Lo strato di fondazione rigenerato a freddo

In particolare, ci si vuole soffermare sullo strato di fondazione ottenuto mediante la rigenerazione dell’esistente sovrastruttura legato da bitume schiumato e da cemento Portland 32,5 R. La dicitura “conglomerato schiumato o espanso” fa riferimento ad una miscela di aggregati e bitume schiumato, prodotta tramite un processo in cui il bitume caldo viene investito da una certa quantità d’acqua a temperatura ambiente, assumendo un naturale aspetto schiumoso. La schiuma incrementa la superficie specifica del bitume e riduce considerevolmente la sua viscosità, rendendo il legante più adatto alla miscelazione con gli aggregati freddi e umidi.

Tuttavia, la “schiuma” prodotta si dissolve in meno di un minuto e il legante riacquista le sue proprietà originarie, per cui, nei processi di produzione del conglomerato schiumato, il bitume deve essere incorporato agli aggregati quando è ancora allo stato schiumoso. Il bitume schiumato può essere usato con una grande varietà di materiali, da quelli con differenti granulometrie, materiali derivanti dalla fresatura di sovrastrutture stradali esistenti, a quelli aventi un alto indice plastico.

Il meccanismo di miscelazione del bitume con gli inerti si caratterizza come segue:

  • la schiuma si lega in via primaria con le parti fini degli aggregati (sotto i 75 micron circa) creando un mastice che rappresenta il vero nuovo legante a base bituminosa;
  • il mastice si lega in via secondaria alle componenti più grossolane sabbiose creando una malta bituminosa;
  • la malta bituminosa a sua volta si legherà con le graniglie più fini e solo parzialmente con quelle grossolane.

Al fine di garantire i risultati prestazionali richiesti è stato necessario eseguire una campagna di saggi e procedere ad uno studio preliminare delle miscele di conglomerato rigenerato a freddo scegliendo  accuratamente le materie prime da impiegare ed i relativi dosaggi.

Una volta note le caratteristiche del sito ove il conglomerato è stato steso e una volta caratterizzate le proprietà del materiale fresato da recuperare si è progettata la miscela avendo cura di:

  • scegliere il legante più opportuno al caso;
  • ottimizzare la percentuale di acqua in funzione dell’umidità residua del fresato;
  • ottimizzare il contenuto di cemento;
  • calcolare i tempi di trasporto, stesa e apertura del tronco stradale al traffico.

Il confezionamento e la posa in opera del materiale sono avvenuti tramite l’utilizzo di varie macchine posizionate in serie (treno di riciclaggio) dove in particolare ha risaltato la nuovissima riciclatrice Wirtgen WR 250, la prima consegnata in Italia e in esclusiva per Ecovie, una macchina da ben 777 CV in grado di operare in condizioni estreme.

Il treno di riciclaggio era così composto:

  • spandicemento Streumaster a dosaggio computerizzato su autocarro MAN 6×6;
  • autocisterna contenente acqua;
  • autocisterna contenente bitume caldo;
  • riciclatrice Wirtgen WR 250;
  • rullo compattatore Hamm 3520 del peso di 20 t;
  • motolivellatore graeder automatizzato a controllo georadar;
  • rullo gommato Hamm GR 280 del peso di 28 t.

La miscela confezionata ha risposto con successo ai seguenti requisiti dalle prove di laboratorio:

  • resistenza a trazione diametrale Rt a 72 ore di maturazione ≥0,40 N/mm2;
  • coefficiente di trazione indiretta CTI a 72 ore di maturazione ≥60 N/mm2.

Si e quindi proceduto alla stesa del conglomerato bituminoso altomodulo per lo strato di base e alla stesa del tappeto di usura in conglomerato bituminoso modificato.

Conclusioni

Il lavoro eseguito è un esempio di buona progettazione ed esecuzione, che tiene conto di un recupero e miglioramento in sito del materiale ammalorato, di utilizzo di prodotti a basso impatto ambientale e rispettosi per l’uomo come i conglomerati rigenerati a freddo, uniti ad una tecnica costruttiva che ha ottenuto elevate prestazioni e velocità di esecuzione.

Chi è Ecovie

Impresa padovana che opera in tutto il territorio nazionale specializzata in rigenerazione di pavimentazioni, consolidamenti e stabilizzazioni. Alla competenza e professionalità del Personale abbina macchinari di ultima generazione con elevato standard produttivo e qualitativo.