La protezione della mano d’attacco nelle pavimentazioni flessibili – La durabilità di una pavimentazione flessibile è strettamente dipendente dalla capacità dei suoi strati di reagire come un unico elemento nei confronti delle sollecitazioni esterne; al fine di garantire un perfetto ancoraggio tra gli strati della pavimentazione stradale è necessario stendere uno strato legante all’interfaccia, la cosiddetta mano d’attacco, e fare in modo che non venga alterato durante le fasi di stesa.
Questo strato legante deve essere realizzato in modo tale da resistere a tutte le tipologie di sollecitazioni alle quali sarà sottoposto durante la fase di esercizio della pavimentazione e allo stesso tempo deve esserne garantita l’omogeneità su tutto il tratto in costruzione.
La mano d’attacco, come del resto gli strati della pavimentazione, e principalmente sottoposta a due sollecitazioni: una di tipo tangenziale che produce tensioni di taglio all’interfaccia e una seconda di tipo verticale, nel momento in cui si presta a contrastare fenomeni di risalita delle fessure dagli strati inferiori verso lo strato di usura.
In generale, la tecnica di protezione che si adotta e quella della copertura dell’emulsione bituminosa che costituisce la mano d’attacco, in modo tale da evitarne l’asportazione da parte dei mezzi che riforniscono la finitrice e di conseguenza evitarne la discontinuità sulla superficie sottostante.