L’applicazione alla discarica Aset di Fano
La viabilità interna alla discarica Aset di Fano in località Monteschiantello, ad eccezione dell’area posta all’ingresso dell’impianto e degli uffici, è composta da strade sbrecciate in misto granulare stabilizzato e un sottofondo in terreno naturale o composto da rifiuti compattati in funzione della zona. Quando il sottofondo è composto da rifiuti, esso è soggetto a continui cedimenti di assestamento rendendo quindi il supporto della pavimentazione instabile nel tempo.
Un’altra particolarità è dovuta al fatto che le strade sono trafficate non solo da mezzi pesanti in ingresso e uscita dalla discarica, ma potenzialmente anche da mezzi d’opera e da rulli pesanti a piede di montone (con speroni più invasivi rispetto a quelli comunemente usati in ambito stradale) quando questi necessitano di interventi di manutenzione. Anche un singolo passaggio di un rullo a piede di montone potrebbe comportare la rottura per punzonamento di una qualsiasi pavimentazione nei punti di appoggio degli speroni.
Su tali strade, specialmente nel periodo estivo quando la pavimentazione è in stato asciutto, il transito dei mezzi comporta un rilevante innalzamento delle polveri nell’aria fino a raggiungere livelli di guardia.
Tenendo in considerazione l’instabilità del sottofondo e l’eventualità del passaggio di rulli pesanti a piede di montone che porterebbero al fallimento di qualsiasi tipo di pavimentazione, con l’obiettivo di limitare l’innalzamento delle polveri e di sigillare la sovrastruttura, come intervento di ripristino della pavimentazione si è scelto di eseguire una risagomatura del piano di appoggio e una depolverizzazione della superficie con trattamento a tre mani di emulsione di bitume modificato e graniglia.
Tale intervento, da applicare ad un’area di circa 4.400 m2, è stato anche motivato dalla velocità realizzativa, così da non richiedere una prolungata interruzione del traffico e quindi da non pregiudicare la funzionalità del sito.
Per la risagomatura del piano di posa in alternativa al misto granulare stabilizzato previsto da Capitolato è stato accettato, come proposta migliorativa, un misto cementato con il 2% di cemento composto da conglomerato bituminoso di recupero (fresato) selezionato tramite processo di frantumazione e vagliatura per ottenere una frazione 0/25.
Le operazioni preparatorie sono iniziate con la bagnatura del supporto, lo scarico del misto cementato in mucchio, la riprofilatura tramite motorgrader e la compattazione con rullo ferro-gomma. Per il trattamento di depolverizzazione in tre mani, su tutta l’area di intervento è stata prevista la bagnatura del supporto, l’applicazione dell’impregnazione e sgranigliatura e due mani di emulsione di bitume modificato e graniglia in successione, ognuna rullata con rullo gommato secondo le prescrizioni di Capitolato.
I successivi sopralluoghi hanno permesso di valutare un buono stato di consistenza della superficie senza particolare eccesso di graniglia tanto da non consigliarne la spazzolatura e aspettare il normale eventuale rilascio o miglior ammorsamento a seguito del transito dei mezzi pesanti.