Lo scavo di gallerie con esplosivo produce la propagazione di onde sismiche con conseguenti fenomeni vibratori nell’ammasso circostante. Se lo scavo interferisce con strutture o infrastrutture preesistenti è necessario valutare preventivamente gli effetti prodotti su queste da tali fenomeni vibratori, onde poter prendere le contromisure eventualmente necessarie per evitare di danneggiarle.
Dal punto di vista teorico, la stima della sismicità indotta da volata è molto complessa, in quanto i parametri che influenzano le onde sismiche che si propagano nell’ammasso roccioso sono molteplici e, il più delle volte, è dispendioso, in termini economici, stimarli con sufficiente precisione.
Un approccio comunemente utilizzato è legare l’intensità degli effetti, prodotti sulla preesistenza dai fenomeni vibratori, alla velocità di vibrazione delle particelle e alla frequenza, parametri facilmente misurabili tramite comuni sensori vibrometrici.
A partire dai valori misurati durante l’avvicinamento del fronte di scavo all’interferenza, è possibile ricostruire la specifica “legge del sito”, ovvero legare la velocità di vibrazione nel contesto in esame alla distanza dalla fonte e alla quantità di esplosivo che detona contemporaneamente. Tale legge consente non solo di prevedere l’effetto dello scavo in prossimità dell’interferenza a partire dai dati ottenuti a distanze maggiori, ma anche di valutare le possibili variazioni sulle volate da applicare al fine di ridurre gli effetti indotti e garantire la sicurezza delle strutture preesistenti.