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Idroscarifica dei piedritti delle gallerie

Gli interventi di manutenzione ordinaria riguardanti la verniciatura dei piedritti delle gallerie stradali hanno generato uno strato di vernice soggetto a fenomeni di appesantimento e distaccamento tali da richiedere la rimozione totale del film di vernice esistente e la successiva riverniciatura

Idroscarifica dei piedritti delle gallerie

La rasatura e la verniciatura

La rimozione della vernice esistente sui piedritti delle gallerie apre “un mondo” per i successivi passi da intraprendere e i relativi impegni di spesa.

La scelta riguarda principalmente due aspetti fondamentali: il grado di preparazione superficiale che si vuole ottenere e il tipo di vernice che si vuole applicare. L’uno è strettamente collegato all’altro, in quanto il grado di preparazione (rugoso/liscio) determina la scelta della tipologia di verniciatura (non lavabile/lavabile).

Il concetto fondamentale è che un prodotto lavabile (acriliche, epossiacriliche, epossisilossaniche) va applicato su una superficie con un ottimo livello di perfezione (più la superficie è liscia come uno specchio, più ha senso applicare un prodotto costoso).

Viceversa, su superfici rugose e irregolari, è indicata l’applicazione di vernici a tempera che mascherano al meglio le irregolarità e le imperfezioni del calcestruzzo.

Pertanto, in caso di gallerie in esercizio con presenza di zone di umidità, perdite d’acqua, ecc., si consiglia di effettuare l’idroscarifica delle superfici e l’applicazione di un prodotto povero (tempera-acriliche di basa qualità), anche in considerazione del fatto che l’alta riflessione dei prodotti nobili non fa altro che amplificare i difetti e creare fastidiosi giochi di riflessione.

Le vernici a tempera, invece, nascondono i difetti superficiali e hanno caratteristiche di diffusione della luce in galleria con conseguente aumento di luminosità diffusa (e non riflessa).

Sostengo che il ciclo ideale di manutenzione in galleria preveda:

  • l’idroscarifica dei piedritti per riportare la superficie al calcestruzzo;
  • l’applicazione di malta cementizia osmotica (in modo che lavori nelle zone di leggera umidità in controspinta) e di malta rasante, rispettivamente in quantità non superiori ai 6 kg/m2 e 2 kg/m2;
  • l’individuazione delle venute d’acqua e la canalizzazione della stessa alla base del piedritto mediante installazione di canalette di raccolta;
  • la verniciatura finale.

In questo modo, si avrebbe una superficie pressoché perfetta e senza evidenti zone di umidità o perdite d’acqua, pronta a ricevere interventi manutentivi per altri 20 anni.

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