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Prevenzione incendi in gallerie metropolitane

L’evoluzione degli standard di sicurezza nella progettazione dei sistemi di trasporto pubblico ha portato negli anni a una progressiva richiesta da parte delle Autorità di affrontare le tematiche relative alla prevenzione incendi attraverso il cosiddetto “approccio prestazionale”

Prevenzione incendi in gallerie metropolitane

L’obiettivo di questo articolo è quello di illustrare le caratteristiche chiave della metodologia di cui sopra, con particolare riferimento agli ambienti di galleria e prendendo spunto in particolare dal progetto dell’estensione della Linea 1 di Napoli da Centro Direzionale a Capodichino, per la quale MM SpA svolge il ruolo di Progettista delle OO.CC. e di tutti gli impianti.

Tale progetto rappresenta uno dei più complessi nel suo genere in Italia, non solo in relazione agli aspetti architettonici e strutturali ma anche dal punto di vista della prevenzione incendi.

I criteri di dimensionamento della ventilazione nelle gallerie

La principale criticità legata alle emergenze incendi nelle gallerie sotterranee è quella della gestione dei fumi. Per tale motivo, salvo casi molto particolari, in tutti i progetti di metropolitane è necessario prevedere per ogni tratta di linea un sistema di ventilazione di emergenza.

In sintesi, l’obiettivo principale di tale sistema è quello di controllare lo sviluppo dei fumi, consentirne l’estrazione e creare un percorso il più possibile sgombro da fumi per l’esodo degli utenti.

Il sistema di ventilazione di galleria può inoltre essere usato nel normale esercizio quale strumento per garantire il necessario ricambio d’aria al fine di rimuovere i carichi termici prodotti all’interno del sistema e di ridurre i livelli di polveri e agenti inquinanti al di sotto della soglia accettabile. Anche per questi ultimi scopi è in genere opportuno in fase progettuale sviluppare opportune simulazioni fluidodinamiche ad hoc, al fine di ottimizzare l’intervento degli impianti di ventilazione meccanica e sfruttare il più possibile – per ovvi motivi legati al risparmio energetico ed alla manutenzione – i fenomeni “naturali” che favoriscono il ricambio d’aria in galleria: principalmente, il cosiddetto “effetto pistone”, che è legato alla spinta dell’aria provocata dai treni in movimento in galleria e l’ “effetto camino”, che sfrutta i naturali moti dell’aria ingenerati dalle differenze di temperatura/quota fra gli ambienti sotterranei e il piano strada.

Questi due fenomeni dipendono da numerosi fattori, quali la forma della galleria, l’andamento plano-altimetrico del tracciato e le condizioni ambientali esterne e richiedono pertanto valutazioni che possono essere approfondite con studi fluidodinamici attraverso valutazioni termoigrometriche, di pressione e di concentrazione di agenti inquinanti allo scopo di appurare le condizioni o i periodi dell’anno che potrebbero comportare la necessità di intervento degli impianti meccanizzati e di ottimizzarne l’intervento tramite l’attivazione delle macchine in maniera da favorire i moti naturali.

In genere, questo tipo di utilizzo degli impianti di ventilazione di galleria non risulta – per ovvi motivi – il più gravoso e, pertanto, i criteri di dimensionamento sono legati agli scenari di incendio.