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Torino: la metro è arrivata in Piazza Bengasi

Venerdì 23 Aprile è stata inaugurata e aperta al pubblico la tratta di metropolitana che unisce la stazione Lingotto a Piazza Bengasi e che collega la periferia Ovest alla periferia Sud di Torino, ai confini con Moncalieri

Torino: la metro è arrivata in Piazza Bengasi

Due le nuove stazioni della linea: Italia 61-Regione Piemonte, in Via Nizza in corrispondenza con il palazzo della Regione Piemonte, e la stazione capolinea Bengasi al centro dell’omonima piazza.

Due stazioni, 1,9 km di galleria, due pozzi di ventilazione e un pozzo terminale costituiscono l’opera nella sua interezza. La galleria è stata realizzata interamente con scavo meccanizzato.

La fresa scudata lunga 100 m e con un diametro della testa fresante di 7,70 m, è stata calata dalla stazione Bengasi e ha scavato in direzione Sud verso il pozzo terminale a Moncalieri realizzando 210 m di tunnel.

Da lì la fresa è stata estratta, ruotata e riposizionata nella stazione Bengasi per poi riprendere lo scavo in direzione Nord raggiungendo prima la stazione Italia 61/Regione Piemonte (834 m di tunnel) e infine il Lingotto (690 m) concludendo così la realizzazione del tunnel.

Con l’aggiunta della nuova tratta, la cui costruzione ha richiesto un investimento complessivo di 193 milioni di Euro, la linea raggiunge i 15,1 km di lunghezza e consente di percorrere l’intera linea da Piazza Bengasi a Collegno in 25 minuti, toccando il centro Città in appena 8 minuti.

La metro di Torino è arrivata in Piazza Bengasi
1. Il momento del taglio del nastro con la Sindaca di Torino Chiara Appendino, l’Assessora alla Viabilità e Trasporti del Comune di Torino Maria Lapietra, l’Assessore alla Viabilità e Trasporti della Regione Piemonte Marco Gabusi, il Prefetto di Torino Claudio Palomba, il Direttore Generale GTT Gabriele Bonfanti e l’Amministratore Unico di InfraTo Massimiliano Cudia (photo credit: Renzo Miglio, 2021)

“La metropolitana è considerata il mezzo pubblico per eccellenza. Ecologica, affidabile, rapida, puntuale e frequente. La nostra metropolitana, la prima automatica in Italia, rappresenta per i nostri utenti una prima scelta, apprezzata sia in termini di affidabilità che di qualità del servizio” – commenta soddisfatto l’Amministratore Unico di Infra.To Massimiliano Cudia.

Questa inaugurazione appare ancora più significativa per l’importanza dell’opera nel contesto della mobilità urbana: circa 2 km di linea che si stima possano incrementare i passeggeri della metropolitana di 6 milioni/anno (+12,5%) e togliere dalle strade cittadine circa 10.000 veicoli.

Parliamo di stime pre-Covid, valide in una prospettiva di rilancio e ripresa delle attività post-pandemica, ma fatte in considerazione dell’importante bacino di Moncalieri dove risiedono oltre 55.0000 persone. 

La crescita dei passeggeri della Linea 1 e i prolungamenti della metropolitana di Torino

Dal 2006 a oggi la metropolitana di Torino ha conosciuto un costante incremento di passeggeri: 7,8 milioni nel primo anno, oltre 20 milioni nel 2008 con il completamento della tratta a Porta Nuova e 34 milioni nel 2011 con l’arrivo della metro a Lingotto.

Dopo l’apertura della stazione Lingotto si è assistito negli anni a un progressivo aumento dell’utenza, che è arrivata nel 2019 a quasi 43 milioni di passeggeri anno, segno di un servizio efficiente e apprezzato dai cittadini.

I lavori di prolungamento della Linea 1 stanno ora procedendo verso Ovest per 3,4 km e si prevede entro il 2024 di vedere realizzate le stazioni Certosa, Collegno Centro e Cascine Vica.

Il completamento del prolungamento a Sud della Linea 1 di metropolitana rappresenta un tassello fondamentale nel processo di transizione ecologica del trasporto pubblico nella Città di Torino, che sta vivendo una profonda accelerazione.

TBM
2. Il calaggio della TBM Masha

Le stazioni

Le due stazioni realizzate nella nuova tratta della metropolitana rientrano nel progetto architettonico delle “stazioni tipologiche” già presenti in 15 delle 21 stazioni della Linea 1.

L’architettura

Il progetto della “stazione tipo” è stato elaborato sulla base della carta architettonica redatta dallo Studio Bernard Kohn & Associati. La stazione “tipo” ha una lunghezza di 60 m e una larghezza di 19 m; il piano banchina si trova a una profondità di circa 15 m rispetto al livello stradale.

Nel concepire il progetto di questa stazione si è privilegiata la valenza trasportistica, ossia si è tenuto conto che questa è una metropolitana ad alta frequenza di passaggi dei treni, caratterizzata da tempi di attesa ridotti.

Proprio in considerazione di ciò, sono stati eliminati tutti gli elementi accessori (servizi igienici, bar, spazi commerciali), privilegiando, invece, velocità del flusso dei passeggeri, semplicità dell’esercizio e una maggiore fruibilità degli spazi per sicurezza, qualità e comfort.

Le stazioni si presentano come spazi di semplice uso, colorate e luminose. Sono state concepite con l’obiettivo di razionalizzare e minimizzare i percorsi all’interno e nei corridoi di uscita, prevedendo la realizzazione di volumi interni il più possibile ampi e aperti con l’obiettivo di garantire un’accessibilità totale ad ogni tipo di utente.

Metro Torino Lingotto
3. L’arrivo della TBM a Lingotto
I colori delle stazioni

Le nuove stazioni sono caratterizzate da due diverse colorazioni che richiamano le caratteristiche dei luoghi dove sono ubicate. Nella stazione Italia 61-Regione Piemonte il colore dominante è il rosso, ossia il colore principale che caratterizza lo stemma della Regione Piemonte.

La stazione Bengasi è invece caratterizzata dal colore giallo ocra, il colore del deserto e del suk di Bengasi oltre che quello dello storico Dazio posizionato in Piazza Bengasi.

L’arte in metropolitana: le vetrofanie del Maestro Nespolo

Infra.To ha voluto creare delle stazioni che oltre ad essere confortevoli e piacevoli fossero anche artistiche. Per far ciò è stato chiamato il Prof. Ugo Nespolo, noto artista torinese, che ha realizzato in ogni stazione delle vetrofanie.

Le vetrofanie sono una serie di decorazioni collocate sulle vetrate delle banchine delle varie stazioni. Ogni stazione, a seconda del suo nome o della sua storia, è caratterizzata da un disegno particolare.

Si tratta in sostanza di una serie di rimandi e racconti che hanno da fare con la città, con un’immagine popolare, viva e narrativa. Una sorta di racconto del vissuto della città che ora finalmente vive anche sotto la superficie.

La metro di Torino è arrivata in Piazza Bengasi
4.

Nella stazione Italia 61-Regione Piemonte, il passato rappresentato dalle infrastrutture realizzate per i festeggiamenti del centenario dell’unità d’Italia (la Monorotaia di Italia 61, l’ovovia che dal lungo Po raggiungeva il parco Oropa a Cavoretto e il Pala Vela) si intreccia con il moderno grattacielo della Regione Piemonte.

Nella stazione Bengasi sono riprodotti il Palazzo del Lavoro progettato dall’Ing. Nervi e rappresentato dal caratteristico pilastro centrale di 25 m che termina con una raggiera di travi in cemento armato dal diametro di 38 m, la storica scuola elementare Umberto I, realizzata nel 1933 su commissione del Comune di Torino, e la casetta daziaria. A fare da contorno, i banchi che rappresentano il terzo mercato più importante di Torino. 

Una metro per tutti 

I percorsi loges e i messaggi tattili

Per permettere l’accessibilità alla stazione e la fruibilità degli spazi sotterranei da parte di tutti gli utenti, sono stati inseriti dei percorsi tattili a pavimento all’interno delle stazioni.

Un sistema che si basa essenzialmente su messaggi tattili impressi sulla superficie dei pavimenti, percepiti attraverso il contatto con il piede e con la punta del bastone.

Essi orientano la marcia del disabile visivo coordinati con la messaggistica Braille in rilievo nei mancorrenti delle scale fisse al fine di informare correttamente l’utente disabile.

La metro di Torino è arrivata in Piazza Bengasi
5. La stazione Italia 61-Regione Piemonte (photo credit: Renzo Miglio, 2021)
L’accessibilità tramite ascensori

L’utente che ha necessità può accedere all’interno della stazione attraverso gli ascensori. Per ogni singola stazione, il percorso di accesso prevede l’utilizzo di un ascensore dal livello stradale al piano atrio e da lì, una volta oltrepassata la linea di controllo attraverso un varco appositamente dedicato, si accede agli ascensori che portano alle banchine (uno per ogni banchina).

Nel treno sono presenti due postazioni per utenti con disabilità motoria in grado di accogliere una carrozzella. La postazione a bordo treno è completa di cintura di sicurezza che permette di bloccare la carrozzella, al fine di garantire la stabilità della stessa durante la marcia del veicolo.

In caso di necessità, in atrio, in banchina e a bordo treno sono installati degli interfono facilmente individuabili e accessibili, che permettono di colloquiare con un operatore che interverrà in caso di necessità. 

La metro di Torino è arrivata in Piazza Bengasi
6. La vetrofania della stazione Italia 61-Regione Piemonte

Lavorare al tempo di Covid-19

Con l’avvento della pandemia e il dilagare del virus Covid-19 in tutti gli ambiti della nostra vita, lavorare in sicurezza e rispettare i cronoprogrammi ha rappresentato una sfida importante che ha aggiunto un livello di difficoltà molto elevato nell’ambito di un panorama, quello dei lavori pubblici, già complesso.

Per garantire lo svolgimento dei lavori in sicurezza, Infra.To si è coordinata con le Imprese ed ha attuato le seguenti azioni: in primo luogo è stato attuato il “Protocollo di regolamentazione per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 nei cantieri edili”.

Parallelamente, è stata avviata una collaborazione con il Politecnico di Torino che ha poi portato all’adesione del progetto “Imprese aperte, lavoratori protetti” come beta tester nel quale la Società è risultata più che efficiente rispetto alle direttive consigliate.

Infine, su impulso dell’esperienza maturata dall’Amministratore Unico Massimiliano Cudia nel settore privato dell’automotive, vi è stata la mutuazione delle procedure anti-Covid-19 dai sistemi industriali a quelli di cantiere: grazie all’adozione di tutte le misure utili al contenimento del virus, è stato possibile contenere in modo significativo i contagi tra gli addetti ai lavori e non si sono verificate interruzioni delle attività.

Grazie a questa organizzazione del lavoro, Infra.To è riuscita a rispettare le tempistiche di consegna dell’opera alla Città che aveva presentato nel mese di Luglio 2019.

Covid
7. Lavorare in tempo di Covid-19 mantenendo alta la sicurezza nel rispetto dei cronoprogrammi ha rappresentato una sfida importante

Massimiliano Cudia alla guida di Infra.To

Massimiliano Cudia, 54 anni, è sposato ed è padre di un bimbo di sei anni. Laureato in Lettere Antiche e Archeologia, vanta la sua esperienza principale nel settore dell’Automotive per 12 anni in Fiat prima, e in FCA poi. Il suo ultimo incarico è stato quello di “Global Responsible Body per Suv Vehicle”, occupandosi della produzione Jeep e Dodge.

A partire dal Luglio 2019 è arrivato alla guida di Infra.To, dando un impulso significativo sia all’organizzazione della Società che alle attività di progettazione e di cantiere concludendo, senza ritardi e in tempo di Covid-19, la tratta Lingotto-Bengasi.

Attualmente è impegnato su più fronti che, nel corso dei prossimi anni, cambieranno il volto del trasporto pubblico a Torino: i prolungamenti della Linea 1, il cambio del sistema di segnalamento dei treni e la progettazione della Linea 2 della Metropolitana della città.

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