Condividi, , Google Plus, LinkedIn,

Stampa

Posted in:

Un esempio di crescita globale e integrazione nel segno della continuità

Nuove opportunità in tutti i settori dopo il passaggio del Wirtgen Group alla John Deere, leader mondiale delle macchine agricole che, grazie a questa prestigiosa acquisizione, diventa il terzo Player globale delle macchine da costruzione, considerando insieme macchine stradali e movimento terra. Con l’insediamento a inizio anno del nuovo CEO Domenic Ruccolo, ha avuto inizio un programma di integrazione tra le due Aziende, che non prevede stravolgimenti ma nuove prospettive: la Redazione ne ha parlato con l’Ing. Mario Spinelli, AD di Wirtgen Macchine

Un esempio di crescita globale e integrazione nel segno della continuità
“S&A”: “In questa fase di transizione, come sono stati programmati in Wirtgen Macchine la conduzione e il passaggio di consegne a John Deere?”.

“MS”: “La linea che si è scelto di comunicare al mercato è quella della continuità. C’è stato un passaggio di consegne a livello di Senior management, con la creazione di un nuovo Board, che comprende quasi tutte le figure dell’attuale struttura Wirtgen Group.

Al nuovo CEO Domenic Ruccolo, che prende il posto dei fratelli Wirtgen alla guida del Gruppo, farà capo il Board composto da Frank Betzelt (Sales, Marketing, Customer Support), Günter Hahn (Engineering, R&D, Manufacturing) e Rainer Otto (Finance, Legal, HR). In generale, il management è stato rinforzato da un punto di vista finanziario e amministrativo, con l’introduzione in organico di Dirigenti statunitensi, mentre quello commerciale rimane invariato.

Da un punto di vista operativo, il primo passo è stato quello di avviare una fase di allineamento amministrativo, richiesto dalle diverse scadenze previste dall’anno fiscale statunitense e dalle differenze a livello di reporting e principi contabili. È stato previsto anche un Integration Team con un programma triennale a decorrere dal 2018, incaricato dell’osservazione delle attività del gruppo acquisito e della valutazione di ciò che occorre, a medio e lungo termine, per arrivare a un’integrazione ottimale tra il business John Deere e quello Wirtgen Group”.

“S&A”: “Il vostro Personale in Italia è professionalmente preparato per affrontare con determinazione anche nuove sfide. Ritenete però di dover aumentare l’organico?”.

“MS”: “Noi abbiamo un’organizzazione specialistica per il settore stradale, ormai stabile da anni, che comprende un network formato per operare in questo ambito a livello di vendita e service. La gestione di un prodotto complementare come le macchine movimento terra non si può improvvisare, ma deve essere oggetto di una preparazione a monte, sia dal punto di vista del prodotto che dell’approccio al mercato.

Il modo di operare può essere insomma differente, e per questo sarà necessario del tempo prima che si possa entrare nel mercato italiano anche con la gamma Deere Construction. È ancora prematuro, dunque, interrogarsi su quali saranno le nuove necessità a livello organizzativo per supportarne la vendita sul nostro mercato, ma si tratta senz’altro di un obiettivo fondamentale tra quelli che hanno spinto John Deere all’acquisizione”.