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Materiali stabilizzati a bitume (BSM): a che punto siamo?

L’importanza di questa tematica ci ha portati a voler approfondire con uno dei più stimati Ricercatori del panorama internazionale: il Prof. Kim Jenkins

Materiali stabilizzati a bitume (BSM): a che punto siamo?

Con la giusta curva granulometrica, il giusto mix design e compattazione entrambi i leganti possono offrire sufficiente resistenza. In qualche caso, è vantaggioso poter aprire la strada al traffico lo stesso giorno della stabilizzazione. Questo elimina la necessità di deviazioni o by-pass. In questi casi l’emulsione richiede un tempo più lungo per la rottura e per acquisire sufficiente resistenza iniziale rispetto allo schiumato, che guadagna in resistenza prima”.

“MG”: “Nello scenario internazionale, ci sono scuole di pensiero particolari per quanto riguarda i BSM e come vedi il mix design dei BSM evolversi nel prossimo futuro?”.

“KJ”: “Come anticipato, sono stati fatti grandi passi nel riconoscere i BSM come una categoria a se stante di materiali stradali. L’utilizzo di test internazionalmente riconosciuti ha già cominciato ad unificare l’approccio. Credo che l’uso del test ITS, antesignano nel mix design, per decidere il contenuto di legante e filler attivo funzioni sufficientemente bene. La prossima fase, cioè la valutazione con prove triassiali delle miscele, evidenzia molti vantaggi. Fornisce risultati affidabili e ripetibili. Aiuta nell’identificare carenze nella miscela cui l’ITS non è sensibile, riducendo il rischio di scarse prestazioni. Ma probabilmente il fattore più stimolante è che i parametri di resistenza al taglio misurati nella fase di mix design possono essere utilizzati direttamente nella progettazione strutturale.

In che direzione vorrei che si andasse? Avendo visto i vantaggi nel poter disporre di parametri prestazionali dei BSM, vorrei vedere il fresato usato in condizioni più controllate. Il trattamento del 100% di fresato con un mulino ad impatto per controllare la granulometria costituisce la base per un BSM ad alte prestazioni che dà eccellenti risultati in situazione di traffico gravoso. Per i progetti più importanti vorrei vedere gli Ingegneri estendere l’utilizzo della prova triassiale monotonica agli strati granulari di supporto. Non può che migliorare la valutazione e la affidabilità della progettazione degli interventi di recupero delle pavimentazioni”.

“MG”: “Kim, grazie per averci dedicato questo tempo e speriamo di vederci ancora in Italia”.