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Materiali stabilizzati a bitume (BSM): a che punto siamo?

L’importanza di questa tematica ci ha portati a voler approfondire con uno dei più stimati Ricercatori del panorama internazionale: il Prof. Kim Jenkins

Materiali stabilizzati a bitume (BSM): a che punto siamo?
“MG”: “Anni fa ricordo di aver visto all’Università di Stellenbosh il prototipo del Martello vibrante. Questo strumento è stati concepito per superare le intrinseche limitazioni della compattazione tradizionale. Ora il martello vibrante è sul mercato. Quali sono I benefici del sistema paragonato ai sistemi tradizionali?”.

“KJ”: “Subito dopo l’avvento dei BSM la compattazione dei campioni evidenziava alcune criticità. I metodi di compattazione dei conglomerati bituminosi (Marshall e pressa giratoria) e i metodi tipici dei materiali granulari (Proctor modificata) non simulavano accuratamente la compattazione “in campo” dei BSM. Nella ricerca di sistemi affidabili di compattazione per i BSM la vibrazione della rullatura reale aveva bisogno di essere simulata in laboratorio. I martelli vibranti sono stati usati per molti decenni nella compattazione di altri materiali stradali, senza standardizzazione. La ricerca era necessaria per assicurare che peso, frequenza, ampiezza, energia puntuale, telaio etc. garantissero lo stesso livello di compattazione verificata in campo. Alla fine l’obiettivo è stato raggiunto e ha portato allo sviluppo protocolli standard per il metodo di compattazione”.

“MG”: “Nel corso degli anni la pratica dei BSM si è evoluta in alcuni paesi in modo diverso. L’Italia fa uso dei BSM da molto tempo e con notevole successo ma alcune interpretazioni locali differiscono da quanto prescritto nelle linee guida sudafricane. Uno dei punti importanti è la quantità massima di cemento permessa. Nelle linee guida TG2 il massimo raccomandato è l’1% mentre in Italia spesso si arriva al 2% (o più). Nel fare questo si rischia di ottenere miscele più rigide. Nella tua esperienza internazionale ti è capitata una situazione o un Paese dove un simile compromesso (moduli alti ma possibile alta fragilità) è stato necessario?”.

“KJ”: “L’Italia non è la sola nell’utilizzare un contenuto di cemento superiore all’1%. In Cina, per esempio, spesso si fa uso dell’1,5% con lo schiumato in alcune delle strade di categoria superiore. Il fattore mitigante però è che questa applicazione include pavimentazioni dove il BSM è supportato da uno strato di sottobase cementato. Questo limita la magnitudine della deflessione cui lo strato di un più fragile BSM è esposto. Alcuni Stati dell’Australia frequentemente usano il 2% di calce nei BSM ma il contenuto di bitume in questi casi è superiore al 3%. Il contenuto del filler attivo non può essere valutato da solo. Nonostante ciò, il filler attivo è stato oggetto di molti dibattiti sui BSM. Non c’è dubbio che più cemento determina una resistenza iniziale superiore e rigidezza in una miscela.